Affari magri nel giorno dell'Immacolata, tradizionale avvio dello shopping natalizio
Allarme tra i commercianti: «Dicembre è iniziato male»
Ieri per ogni persona con una busta in mano se ne contavano cento senza.
Un fiume di persone ha invaso ieri le arterie del centro storico, punto nevralgico dello shopping. Nel giorno dell'Immacolata migliaia di cagliaritani hanno preferito il rito laico di un giro per il centro alla messa in chiesa. Più per una passeggiata, complice il caldo che ha dato alla città il tepore di una giornata di primavera inoltrata, che per acquisti e regali di Natale. I negozianti, come da copione, lamentano cali, in attesa dell'assalto alle vetrine tipico della settimana che precede il 25. I cittadini, guardinghi, stanno attenti al rapporto qualità prezzo e aspettano che il conto in banca lieviti con la tredicesima.
PERLUSTRAZIONE «In giro vedo tanta improvvisazione da parte dei commercianti: la qualità non è sempre conforme al prezzo», afferma Salvatore Nieddu. In mano regge solo addobbi natalizi, visto che per tradizione l'albero si allestiva proprio ieri. Per ogni persona con una busta in mano se ne contavano cento senza. Un classico della “perlustrazione” pre tredicesima.
IL MERCATINO Affollata anche la “Bancarella di Natale”, inaugurata ieri. Indifferenti alle polemiche, in tanti curiosavano tra i gazebo nei parcheggi ex Cis. Oggi stop per 24 ore, a causa di una protesta degli ambulanti nei confronti della decisione del sindaco Emilio Floris di concedere il suo nulla osta per una rassegna analoga al porto.
PROSPETTIVE Il clima tra i commercianti è di attesa. «Non abbiamo prospettive rosee», afferma Fabio Descamar, titolare di un punto vendita in via Roma di una nota firma di borse e accessori. «Dicembre 2010 è iniziato peggio di quello del 2009, che già non era buono. Speriamo si recuperi in queste due settimane». Della stessa opinione è Luisella Marcello, proprietaria di un negozio di abbigliamento nel Largo Carlo Felice. «Oggi (ieri, ndr) c'è molta gente e alcuni comprano. Speriamo che da domani le vendite aumentino», è l'auspicio di Maria Teresa Abis negoziante di una nota jeanseria nella parte bassa di via Manno.
Spostandosi in via Garibaldi la musica non cambia. «I clienti guardano ma rimandano», afferma Massimiliano Capra, proprietario di una pelletteria, che però rivela: «Stiamo andando abbastanza bene. Speriamo in un incremento la settimana prossima».
EUFORIA In controtendenza c'è Chicca Bernardini, radiosa per il clima e per gli incassi. «Anche oggi è andata bene», afferma, chiudendo il suo negozio di lingerie e intimo di qualità in via Alghero: «Prevediamo un periodo positivo, sicuramente meglio del 2009». Per stare dietro alle tante richieste dei clienti nel periodo natalizio, Bernardini ha assunto del personale.
L'ECCEZIONE Un'eccezione. Perché per i suoi colleghi prendere qualche commesso è come chiedere di fare harakiri. «Ne abbiamo già tanti», spiega Maria Teresa Abis, «ma qui mi portano ogni giorno decine e decine di curricula. Tutte ragazze laureate». Nessuna assunzione in vista, dunque. E sono inesistenti le vetrine con su scritto «Si cercano commesse».
REGALI AI BAMBINI Tempi di crisi, che si ripercuotono anche sul Natale. «Quest'anno regali solo ai bambini», afferma convinta Elisabetta Muntoni. Dello stesso parere Cristina Theis: «Non abbiamo neanche guardato i prezzi». E i regali? «Ai bimbi. Agli adulti libri o qualche altro oggetto utile». Invece chi tiene a mettere le scatole colorate sotto l'albero è Rosi Valce, una delle poche persone che ieri camminava con mani e braccia occupate dalle buste: «Natale viene una volta l'anno. Se perdiamo anche questa tradizione è un peccato».
MARIO GOTTARDI
09/12/2010