In forse la scelta di rinnovare l’appuntamento all’anfiteatro romano Pronta l’alternativa della Fiera campionaria
PABLO SOLE
CAGLIARI. Il 21 marzo del 2002, al FilaForum di Assago, migliaia di spettatori assistettero alla prima italiana del «Notre-Dame de Paris», l’opera firmata da Riccardo Cocciante, Luc Plamondon e Pasquale Panella sul testo di Victor Hugo. Fu l’inizio di un successo planetario che solo in Italia, con 842 repliche in 32 città, ha portato a teatro più di due milioni di persone.
Con questi numeri, il minimo che si possa fare è festeggiare. E infatti: per spegnere le dieci candeline lo «Zard media group» - capeggiato da quel David Zard che in Italia e non solo ha fatto la storia dei live di grande livello - ha organizzato un tour di dodici tappe in programma il prossimo anno, tra maggio e settembre. Tre le date previste in Sardegna, all’anfiteatro romano di Cagliari, il 2, 3 e 4 agosto, con la collaborazione della cooperativa «Spettacoli e musica».
«Abbiamo fortemente voluto inserire il capoluogo della Sardegna nel circuito delle celebrazioni per il decennale italiano di «Notre-Dame de Paris» - ha detto ieri mattina a Cagliari David Zard - perché riteniamo che l’anfiteatro romano sia una cornice a dir poco splendida per la rappresentazione di uno spettacolo del genere». Non a caso, fu proprio all’anfiteatro romano che, nell’agosto del 2002, migliaia di sardi ammirarono per la prima volta «Notre-Dame de Paris». La serata potrebbe però non ripetersi, posto che al momento il futuro del sito di viale Sant’Ignazio non è ancora stato scritto: la politica cittadina è impegnata a delineare candidati e strategie in vista delle prossime amministrative e non è remota la possibilità che il nuovo esecutivo propenda per lo stop a concerti e spettacoli all’interno dell’antica struttura romana. È dunque molto probabile che l’organizzazione, come prevede la prassi, abbia già individuato una soluzione alternativa. Magari alla Fiera campionaria. Un’ipotesi che sembrerebbe confermata anche dalla presenza, in conferenza stampa, del presidente Gianni Biggio. Tant’è: a prescindere dalla location definitiva, di certo c’è che con la sua formula innovativa, «Notre-Dame de Paris» ha svecchiato la scena teatrale e musicale italiana introducendo musiche e sonorità inedite, nuovi autori e voci, aprendo la strada a un nuovo corso dello spettacolo. Oggi, che si appresta a festeggiare con leggerezza dieci anni di ininterrotto successo, si conferma, a giusto titolo, un’opera senza tempo e che non conosce frontiere, pronta a far sognare di nuovo tante migliaia di spettatori.
Nel 2002, anno della prima rappresentazione italiana, lo spettacolo era già stato visto in Francia da 3 milioni di spettatori e solo a Parigi, dove aveva debuttato il 16 settembre del 1998, era stato già rappresentato ben 233 volte. Tradotto in quattro lingue dal francese, lo spettacolo aveva spopolato in Russia, era andato in scena a Barcellona nella versione spagnola e nel West End londinese in quella inglese, scritta da Will Jennings, già vincitore dell’Oscar per la colona sonora del film «Titanic». Pochi immaginavano che la versione italiana avrebbe avuto tanto successo. E invece...