Respinto il ricorso dell’Avvocatura contro l’ex presidente Balletto
CAGLIARI. Il giudizio sul Poetto post-ripascimento resta amaro. La Cassazione ha confermato che la Legge solleva Sandro Balletto - ex presidente della Provincia, ente appaltante - da qualsiasi responsabilità per i lavori che hanno deturpato il litorale. Responsabilità penali e civili. L’allora esponente di Forza Italia non deve risarcire lo Stato, la città, soprattutto i cagliaritani, che per anni si sono vantati delle dune color cipria. E che una mattina della primavera 2002 si fiondarono sulla sabbia grigia per fare il funerale di quella bianca. I Supremi giudici hanno rigettato il ricorso dell’Avvocatura di Stato, che chiedeva a Balletto di pagare almeno i danni in sede civile, dopo l’assoluzione dalle ipotesi di reato di danneggiamento e abuso d’ufficio. Ma ieri sera gli ermellini hanno stabilito che l’allora presidente, semplicemente, non potè fare nulla di fronte allo scempio, come ha sempre sostenuto il suo difensore, Rodolfo Meloni. Che da politico eletto dai cittadini, Balletto non aveva il potere di fermare la draga Antigoon mentre sputava fanghiglia e ciottoli, di dare una risposta concreta agli ambientalisti e alle persone di buon senso che denuciavano l’imminente disastro. In mattinata, durante la discussione il procuratore generale aveva invece sollecitato la Cassazione ad accogliere il ricorso presentato dall’Avvocatura di Cagliari, elaborato dal legale Giandomenico Tenaglia. Si basava sul fatto che se la Corte d’Appello ha scagionato Balletto, nel 2009, nello stesso anno la Corte dei Conti lo ha condannato per danno erariale, a pagare 4 milioni e 800 mila euro (in solido con l’ex assessore ai Lavori pubblici Renzo Zirone e altri tecnici della Provincia): dunque ha riconosciuto una sua responsabilità diretta. Evidentemente, non è stato sufficiente. (e.l.)