Si è chiusa ieri a Cagliari la terza edizione del festival di world music dedicato all'artista scomparso
Vincono i “Fimmini” della Compagnia Triskele
Vengono da un'altra isola i vincitori del premio Andrea Parodi e si chiamano Compagnia Triskele. Fimmini il titolo del brano della energica formazione siciliana che ha avuto la meglio sugli altri quattro finalisti: Yasmin Bradi da Alghero (col brano La Neu si è aggiudicata il secondo posto e vince la realizzazione di un videoclip), le salentine Triace ( Pinguli Pinguli Giovachittu ) e i carlofortini Dagnino & Friends con il pezzo Anò Inderè . Si sono fermati in semifinale invece Zudemà, Lame a foglia d'Oltremare, Farfuglia e il duo Solinas-Zingone. Per i vincitori un premio in denaro, l'esibizione nella prossima edizione del premio e un posto di diritto all'European Jazz Expò 2011. Otto concorrenti per le due serate, una per le semifinali e una per la finalissima nella Sala Zedda della Fiera, la diretta su Videolina (e il collegamento con Radiolina) presentata da Red Ronnie e soprattutto la musica suonata dal vivo di fronte a pubblico e giuria: la manifestazione, voluta dalla Fondazione Andrea Parodi e giunta alla terza edizione, è ormai diventata una importante vetrina per la world music e cresce di anno in anno.
Un'occasione anche per farsi un'idea, seppur di massima, di un genere che è uscito dalle nicchie locali e dal ghetto geografico rappresentato dal cantato in dialetto che diventa, al contrario, espressione di nuove potenzialità. Non solo, ma c'è vitalità e capacità di adattamento e permeabilità alle contaminazioni.
Un esempio su tutti l'indovinata proposta della formazione leccese Triace: una antica filastrocca popolare giocata su abili intrecci vocali femminili su una base di sapore trip-hop.
Accanto ai concorrenti la presenza degli ospiti, oltre a Francesco Sossio - vincitore dello scorso anno - si sono esibiti i Manlevar e Luisa Cottifogli con i loro brani in provenzale e Mauro Pagani, cui è andato il premio Albo d'oro (una piccola pietra sonora di Pinuccio Sciola: «Un nuovo giocattolo da suonare», ha detto Pagani) per il suo lavoro nella world music, riconoscimento che nelle scorse edizioni è stato attribuito all'etnomusicolo Bernard Lortat-Jacob e allo scomparso Don Giovanni Dore.
Ospiti della prima serata anche i Fratelli Mancuso da Sutera, provincia di Caltanisseta. Due soli i brani, una chitarra, un armonium a mantice e le loro voci potenti e antiche: dolci, irate, urlate, sospirate. Come al solito, ancora un viaggio in un mondo di immense evocazioni.
GIUSEPPE CADEDDU
06/12/2010