Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ira degli automobilisti: «Ora basta»

Fonte: L'Unione Sarda
6 dicembre 2010

I disagi. «Capiamo le ragioni di chi contesta, ma si trovi una soluzione al più presto»

«Non se ne può più di queste manifestazioni che paralizzano la viabilità in mezza città. È ora di finirla. Chi scende in piazza a protestare avrà sicuramente tutte le regioni del mondo, ma chi come me si deve spostare rapidamente col furgone per lavoro non può certo ritrovarsi ogni giorno imbottigliato». A parlare è Mauro Loi, autotrasportatore che ieri mattina è rimasto intrappolato nella parte bassa di viale Regina Margherita a causa della manifestazione di protesta degli ambulanti.
Di fronte alla statua di Carlo Felice le automobili sono state costrette a fare dietro front. Altri filtri sono stati realizzati in piazza Costituzione, oltre che naturalmente in viale Diaz, viale Bonaria, via Roma, piazza Matteotti, viale La Playa e via Sassari, dov'era in corso la protesta degli addetti alle pulizie dei treni della Geas.
In altre parole, la città si è ritrovata ancora una volta spezzata in due e per spostarsi da un capo all'altro c'è chi ha dovuto imboccare le arterie extraurbane. I vigili urbani si sono dannati l'anima per limitare i disagi, ma ancora una volta il loro super lavoro non è bastato ad evitare il gran caos. «Ogni settimana c'è una protesta diversa, se non addirittura due o tre, e ora siamo davvero stufi», tuona Roberto Garau, 45 anni, «urge una soluzione, insomma, perché così non si può andare avanti. Ormai in via Roma e dintorni non si passa. Una volta sono i pastori, un'altra gli operai dell'Eurallumina, poi gli studenti o i precari della scuola coi loro cortei. Hanno tutti ragione, ma basta!». Esasperato anche Giacomo Meloni, bloccato con la sua Smart in viale Diaz. «Ormai tutti i giorni, o quasi, dobbiamo perdere tempo in fila. Non è possibile».
Imbufaliti i commercianti. «Non ce l'abbiamo con chi protesta», riferiscono Roberto Bolognese e Nicola Murru di Confesercenti, «ma è ormai un dato di fatto che ogni volta che ci sono manifestazioni la gente preferisce evitare di uscire per strada e se ne resta a casa. Gli unici che lavorano bene sono i bar, specialmente quando arrivano i pastori». (p.l.)

04/12/2010