Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Commercio, 7 milioni in arrivo

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2010

Via libera dell'assessorato regionale al Turismo: i contributi destinati anche ai centri commerciali naturali

Serviranno a finanziare iniziative di 153 imprese

I contributi della legge regionale 9 serviranno a dare un po' di linfa al commercio, in affanno per colpa della crisi che blocca i consumi.
Le micro e mini imprese commerciali della Sardegna cercano di affrontare la crisi e si rimettono in gioco, ristrutturando i loro locali e investendo nel futuro. I (quasi) mille imprenditori che hanno fatto domanda alla Regione per ottenere i contributi agevolati della legge 9 del 2002 confermano la forza di un settore che tenta di non farsi schiacciare dalla crisi: i 7 milioni di euro stanziati dall'assessorato regionale al Turismo (sul bando 2009) serviranno però a realizzare i progetti solo di 153 imprese, ammesse all'istruttoria del Banco di Sardegna con priorità. «Se avessimo più risorse e ci venisse garantita un'ulteriore chance - sottolinea l'assessore Luigi Crisponi - avremmo un effetto moltiplicatore che arriverebbe a mettere in moto 230 milioni nei prossimi due anni». L'obiettivo è lo sviluppo del commercio nelle aree urbane e, in particolare, nei centri storici: ecco perché le agevolazioni finanziarie sono destinate anche alle imprese riunite nei centri commerciali naturali, nati proprio per vivacizzare il commercio nei centri urbani.
CONTRIBUTI Gli imprenditori, come spiega una nota, potranno usufruire di contributi in conto capitale non oltre il 20 per cento dell'investimento ammissibile, che non può superare i 100 mila euro. Secondo i calcoli dell'assessorato, l'ammontare complessivo delle iniziative finanziabili potrebbe generare un programma di investimenti del comparto pari a oltre 30 milioni di euro. «Un effetto è sotto gli occhi di tutti - osserva Crisponi - il comparto si mostra molto reattivo, nonostante la crisi evidente e palpabile: l'aspetto positivo è che queste prime 153 imprese metteranno in circolo, di propria tasca, un totale di 23 milioni di euro a fronte dei 7 della Giunta».
ASSOCIAZIONI Un aiuto importante per l'imprenditore che ha bisogno di rimodernare la sua azienda per essere competitivo e al passo coi tempi. Quindi, ben vengano questi soldi, anche se riusciranno a soddisfare solo una minima parte. «Ma oggi il problema dell'imprenditore non è tanto quello di investire quanto di restare sul mercato - osserva Marco Sulis, presidente regionale di Confesercenti - la preoccupazione di tutti è riuscire a dilatare il più possibile i debiti contratti, ottenere rate più basse e più diradate nel tempo. Insomma gli investimenti della legge 9 non sono la priorità in questo momento di crisi in cui si deve pensare a mantenere aperto il negozio e ad annullare il debito verso il fisco, 3 miliardi e 560 milioni che Equitalia esige dalla Sardegna». Per la Confesercenti è importante rivedere la legge: «Lo chiediamo da tempo - dice il direttore Nicola Murru - il vero problema delle imprese è la liquidità: o si mettono più soldi o si modificano le modalità di erogazione del contributo». Quel che chiede anche Confcommercio: «La legge 9 è l'unica chance per il settore - dice il direttore Giuseppe Scura - da tempo chiediamo ai vari assessori di eliminare il fondo perduto e di applicare tassi più bassi sulle rate che gli imprenditori devono restituire: in questo modo la legge riuscirebbe a finanziarsi solo con queste restituzioni. Ma bisogna anche snellire le procedure per l'istruttoria: ci si impiega anche un anno per smaltire le domande».
CARLA RAGGIO

02/12/2010