Assemblee e facoltà occupate. Tifo da stadio per la diretta tv dalla Camera. I ricercatori protestano a Monserrato
Assemblee permanenti nelle facoltà occupate a oltranza, volantinaggi nelle scuole superiori per sensibilizzare i più giovani, vibranti cortei nelle strade e blocchi temporanei del traffico che hanno mandato in tilt la viabilità in tutto il centro storico di Cagliari. E a tarda sera, verso le 23, un altro corteo con l'intenzione di bloccare il traffico notturno in Piazza Jenne.
NON AUTORIZZATI La giornata di mobilitazione studentesca contro la riforma dell'università ha interessato ieri tutta la Sardegna, ma è soprattutto nel capoluogo che la protesta si è fatta sentire. Alle 10 in punto oltre seicento studenti di tutte le facoltà si sono radunati nelle aule 1 e 2 di Ingegneria (in via Is Maglias) per seguire in diretta il rush finale del ddl Gelmini alla Camera. La stessa cosa hanno fatto sia altri 350 giovani alla Cittadella universitaria di Monserrato che un gruppetto di ricercatori al Magistero e nell'ex Clinica Aresu. Intorno a mezzogiorno, non appena si è saputo che la discussione del disegno di legge Gelmini era stata rinviata alle 19, circa trecento universitari hanno abbandonato le aule di Ingegneria per riversarsi in strada e dare vita a un rumoroso corteo non autorizzato che dal Magistero (dove prosegue a oltranza l'occupazione) è arrivato fino alla centrale via Roma.
TILT Pesantissimi i disagi patiti dagli automobilisti, specialmente in piazza d'Armi (con effetti negativi anche in viale Merello e via Is Mirrionis) e nel largo Carlo Felice, dove gli studenti hanno impedito fisicamente il passaggio delle automobili e dei mezzi pubblici occupando la carreggiata. In prima linea gli universitari, ma anche tanti docenti, ricercatori e studenti delle superiori. Dopo aver bloccato l'incrocio tra via Roma e il largo, i manifestanti hanno interrotto il traffico dimostrando sotto la sede del Pdl al grido di "buffoni", quindi sono arrivati davanti alla sede del Consiglio regionale dove si è svolta un'assemblea.
IL PROCESSO Parallelamente a Sassari è andata in scena una provocazione: la condanna al silenzio e alla morte intellettuale di dieci personaggi sardi sotto processo, da Antonio Gramsci a Emilio Lussu, da Grazia Deledda a Salvatore Satta, colpevoli di incitazione alla cultura. La “sentenza” è stata pronunciata nell'atrio dell'università dagli studenti e dai ricercatori del Forum Studentesco che da mercoledì scorso occupano l'ateneo. Provocazione anche ad Alghero con la facoltà di Architettura messa simbolicamente all'asta su Ebay a un prezzo base di 5 euro.
Alle 19 i manifestanti si sono radunati di nuovo nelle facoltà per seguire in diretta il voto finale alla Camera e valutare nuove clamorose iniziative di protesta. «Stiamo manifestando contro una parodia di riforma», ha commentato Michele Mascia, 39enne ricercatore cagliaritano, «che a nostro avviso non risolverà i problemi dell'università, ma al contrario li accrescerà».
«Abbiamo fatto volantinaggio per sensibilizzare tutti sulle conseguenze di questa riforma», ha spiegato Enrico Puddu, 22enne studente di Ingegneria, nonché esponente del comitato “Studenti contro la crisi”, «e abbiamo manifestato per le strade per farci sentire».
LA VOTAZIONE «Le aule 1 e 2 di Ingegneria si sono pian piano riempite», hanno riferito gli studenti Nicola Usala e Angelo Pinna, «e la diretta dalla Camera è stata seguita con grande attenzione». L'audio saltava di continuo e l'immagine di tanto in tanto si bloccava, ma nessuno si è mosso dalla sedia. I fischi per i parlamentari del centrodestra si sono alternati agli applausi per gli interventi dell'opposizione. Durante le sospensioni della seduta si usciva fuori per commentare, mangiare uno snack e fumare sigarette. E oggi sarà un'altra giornata di lotta.
PAOLO LOCHE