Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, i dipendenti occupano il tetto per lo Schiaccianoci

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2010

teatro Ieri la visita di Massidda

Mentre gli abbonati del turno A guadagnano l'ingresso del teatro, le voci dal tetto del Lirico arrivano nette: «Pietranto', dimettiti». Una, due, dieci volte. Nel piazzale intanto, i dipendenti distribuiscono volantini a signore impellicciate - nonostante i 18 gradi - e ai passanti. Un foglio dove orchestrali, impiegati, musicisti, spiegano i motivi dell'occupazione - arrivata al terzo giorno - e della protesta durante la “prima” dello Schiaccianoci. Sul tetto, a venti metri d'altezza, sono in cinque: tre coristi, il responsabile del servizio tecnico e uno scenografo. Sotto, insieme ai ragazzi che raccontano le proprie perplessità e spiegano che forse non avranno «lo stipendio di dicembre», c'è anche il senatore Piergiorgio Massidda, che improvvisa una conferenza stampa: «Porterò nuovamente la situazione del teatro di Cagliari all'attenzione del ministro della Cultura Sandro Bondi. Gli chiederò di trovare una soluzione al più presto. Queste persone sono un investimento per la Sardegna, il Lirico è un simbolo per tutta l'Isola. E mi sembra un controsenso che sia in queste condizioni con il Parco della musica pronto a essere inaugurato».
STIPENDI Il problema, qui in via Sant'Alenixedda, sono gli stipendi e le «garanzie sulla programmazione dell'attività per il 2011». La mensilità di novembre è stata garantita dall'intervento del sindaco Emilio Floris. «Ma ancora - hanno spiegato i lavoratori - non abbiamo certezze per dicembre e per la tredicesima». Floris ha assicurato l'arrivo di 840 mila euro della fondazione Banco di Sardegna (che rientra tra i soci del Lirico) e di 500 mila euro da Arcus, la società che fa capo al ministero dell'Economia che finanzia progetti culturali.
«PAROLE POCO CHIARE» Il volantino distribuito agli spettatori è critico anche con il primo cittadino, dopo l'incontro di lunedì: «Non abbiamo avuto chiare e inequivocabili spiegazioni, ma solo parole vane e prive del benché minimo significato. Una frase chiara però il sindaco l'ha detta: “il teatro costa meno quando ha meno dipendenti”». Ecco perché il pensiero generale è che «il teatro abbia i giorni contati».
Una convinzione «che non abbiamo maturato in un giorno, bensì in mesi di vigile agitazione e osservazione dei fatti che ci riguardano».
A cominciare dal drammatico debito patrimoniale (tra i 15 e i 18 milioni) e il dubbio sui finanziamenti futuri, che diminuiranno drasticamente. La Giunta regionale ha stanziato in Finanziaria 8.130.000 euro, circa un milione di euro in meno rispetto ai 9,2 milioni garantiti negli ultimi due anni. Dei 10,6 milioni di trasferimenti statali (Fus) messi in bilancio ne sono arrivati 8. Poi la Provincia non intende versare gli 840 mila euro che ha stanziato sino al 2008 e anche il Comune, che riceverà dallo Stato 12 milioni in meno, difficilmente potrà contribuire con i 2,4 milioni assicurati sino all'anno scorso.

01/12/2010