Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ad agosto una città aperta per ferie

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2008

La crisi economica convince tanti negozianti a non chiudere per le vacanze
La svolta dei commercianti, stop alle serrate selvagge
Ma ci sono eccezioni: alcuni bar e ristoranti del centro storico chiudono a Ferragosto.

Serrande sollevate, capelli biondi sopra pantaloncini corti e sandali davanti alle vetrine: è una città aperta per ferie. Niente a che fare con il deserto di qualche anno fa quando, ad agosto, era impresa titanica trovare un negozio aperto o qualche persona per strada. Quelle serrande con il fatidico cartello “chiuso per ferie” rappresentano un'eccezione. Certo, si potrebbe obiettare, siamo soltanto all'inizio del mese: la grande fuga verso le località balneari non è ancora iniziata. Per allontanare qualunque preoccupazione è sufficiente fare una passeggiata per le arterie commerciali cittadine: nessuna serrata futura, al massimo qualche negozio annuncia la chiusura per la settimana a cavallo di Ferragosto.
LA CRISI Una buona notizia, in apparenza. Ma nessuno pensi che i commercianti cagliaritani siano diventati improvvisamente stakanovisti. Il fatto è che, vista la crisi economica, tutti si fanno i conti in tasca. Chiudere un'attività commerciale comporta un mancato guadagno e anche una spesa supplementare, visto che qualcuno deve pur pagare le vacanze. E poi perché chiudere se tanti cagliaritani, per scelta e, soprattutto, per necessità, trascorreranno il mese di agosto in città? «Molti commercianti», sostiene l'assessore comunale alle Attività produttive Paolo Carta, «hanno deciso di seguire le abitudini dei potenziali clienti». Restano in città gli aquirenti, vale la pena sollevare le serrande. Anche se non esistono dati sui negozi che resteranno aperti. «Credo», riprende Carta, «che nessuno sia in grado di sapere quale sarà la percentuale di attività commerciali che non chiuderanno in questo mese. Ma a qualunque cittadino basta fare una passeggiata per rendersi conto di questa nuova situazione».
I TURISTI Ma nell'inversione di tendenza c'è anche un dato positivo: molti commercianti sono stati convinti a tenere aperto dai tanti turisti che arrivano in città. Non è raro vedere gruppi di spagnoli o tedeschi (ma anche di inglesi e svizzeri) che passeggiano per le arterie commerciali con buste piene (soprattutto capi di abbigliamento e scarpe). «In effetti, negli ultimi anni, il mese di agosto si sta rivelando come uno tra i redditizi di tutto l'anno», affermano in uno dei negozi più eleganti della città («Ma niente nomi, per favore», implorano più per scaramanzia che per reale volontà di mantenere la privacy). Cagliari sarà pure una città cara per chi ci abita; ma un turista trova sicuramente più conveniente fare shopping in una località di provincia piuttosto che in grandi centri come Roma, Milano, Firenze o Venezia.
LE ECCEZIONI Ma, naturalmente, non è tutto oro quello che luccica. Le eccezioni non mancano. E sono eccezioni assolutamente imprevedibili: sono spesso i bar, i ristoranti del centro storico a chiudere a cavallo di Ferragosto, proprio nel periodo in cui potrebbero fare affari d'oro. Gli stessi locali che continuano anche a “rispettare” il giorno di chiusura settimanale. A spezzare una lancia per i gestori è il presidente della Confcommercio Giuseppe Scura. «Spesso», spiega, «queste attività sono a gestione familiare. Viene rispettato il giorno di chiusura settimanale non tanto per avere ventiquattro ore di riposo quanto per sbrigare tutte quelle faccende che non possono essere fatte quando l'attività è aperta. E le ferie servono proprio per trascorrere qualche un po' di tempo insieme ai propri familiari». Una situazione, Scura ne è convinto, destinata a cambiare. «I commercianti cagliaritani hanno dimostrato di sapersi adattare a tutte le mutazioni. Anche questo problema si risolverà “da solo” in tempi brevi».
MARCELLO COCCO

03/08/2008