Allarme del medico al convegno sulle terapie per il fegato
Le malattie del fegato colpiscono in modo differente gli uomini e le donne. L'allarme è stato lanciato durante il convegno: “Fegato al femminile”, che prosegue oggi nel sottopiano del Municipio.
Il fegato delle donne sembra sopportare meno l'abuso di alcol rispetto a quello degli uomini, per questa ragione il fenomeno preoccupante dell'alcolismo al femminile rischia di far crescere il numero di gravi malattie epatiche. Ne è convinto lo specialista Roberto Ganga, primario di medicina dell'ospedale Brotzu, che assieme alla collega Laura Ponti ha organizzato “Fegato al femminile”, una due giorni di studio e approfondimento iniziata ieri nel sottopiano del Palazzo Civico di via Roma con esperti provenienti da tutta Italia. I due medici sono i fondatori dell'associazione degli epatologi sardi, ma anche tra i massimi esperti isolani delle malattie del fegato.
ORMONI E GENI «La vita femminile», spiega Laura Ponti, «è intensamente condizionata dall'equilibrio ormonale e dal corredo genetico. Questi aspetti diversificano l'insorgenza, il quadro clinico e l'evoluzione di molte malattie e in particolare di quelle infettive, metaboliche, vascolari e dei processi espansivi del fegato». Ieri, tra i vari relatori, sono intervenuti anche Luchino Chessa, Teresa Zolfino, ma anche la fiorentina Anna Linda Ziniego e la modenese Erica Villa. Tanti gli approfondimenti, ma il dato principale riguarda l'incidenza delle malattie. «Abbiamo notato rapporti anche di cinque o sei a uno tra le donne e gli uomini», chiarisce Roberto Ganga, «soprattutto per quanto riguarda le patologie auto immuni, epatiti e cirrosi, così come varie altre patologie. L'abuso di alcol, poi, sulla donna ha un maggiore fattore epatotossico, incidendo negativamente più di quanto faccia negli uomini. Anche l'uso di terapie ormonali e contraccettivi può essere particolarmente dannoso per chi ha già patologie epatiche serie».
BUONE NOTIZIE Ma per le donne non ci sono solo notizie negative, come assicurano gli esperti chiamati a confrontarsi anche sulle cure d'ultima generazione. «Sui trapianti», assicura Ganga, «stiamo ottenendo tanti successi. Ad esempio abbiamo sempre più pazienti che, dopo il trapianto, riescono a portare a termine le gravidanze e partorire senza problemi». Il seminario organizzato dagli epatologi sardi riprenderà i lavori oggi con testimonianze di pazienti, approfondimenti e l'intervento di numerosi altri esperti. Nella sessione del mattino verrà trattato proprio il tema del trapianto, della gravidanza e dell'allattamento, mentre al pomeriggio gli interventi si concentreranno sulle conseguenze dell'abuso di alcol: sarà illustrato uno studio compiuto da Giuseppina Renoir (Carbonia).
FRANCESCO PINNA
27/11/2010