Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

denunciata solo ieri a sei giorni dai fatti

Fonte: L'Unione Sarda
26 novembre 2010

I vertici del teatro non confermano l'entità della ruberia nel deposito di Monastir, Furto al Lirico, smentite e misteri
Spariti scene e materiale destinato al Parco della musica
Pietrantonio: «Il materiale rubato non è nostro». Ma la smentita del soprintendente non fuga i dubbi, anzi gli alimenta.
La soprintendenza del teatro lirico smentisce: nessun furto da due milioni e mezzo di euro nel deposito di Monastir e, soprattutto, ciò che è stato rubato è «semplicemente materiale in giacenza per conto terzi e, come tale, non riconducibile al bilancio della Fondazione. È comunque tuttora in corso l'inventario».
La smentita, però, non chiarisce il giallo. Anzi, alimenta i sospetti che qualcosa non torni. Vediamo perché.
DENUNCIA IN RITARDO Il primo aspetto riguarda i tempi della denuncia. Il furto è stato segnalato per iscritto al soprintendente e al direttore amministrativo nel pomeriggio di venerdì 19, ma è stato denunciato alla stazione dei carabinieri di Monastir solo ieri pomeriggio, a distanza di sei giorni e dopo che la notizia è stata resa pubblica. Perché è passato tanto tempo? A denunciarlo è stato un custode, Enea Cossu, colui che lo ha scoperto «casualmente» alle 15 e 30 di venerdì scorso e lo ha segnalato all'ufficio tecnico. Perché ha fatto lui la denuncia e non i vertici del teatro? E perché il presidente della Fondazione (ieri imbufalito anche per non essere stato messo al corrente) e il resto del consiglio di amministrazione sono stati informati solo mercoledì dalla stampa?
MATERIALE DEL COMUNE Veniamo al materiale rubato giacente «per conto terzi», cioè il Comune. Mercoledì, a domanda precisa, Caldo aveva risposto che il furto riguardava «due vecchi motori per il movimento delle scene utilizzati prevalentemente per pezzi di ricambio e di scarso valore». Leggendo il bilancio si è potuto verificare che il loro valore è iscritto per circa 700 mila euro. Ma secondo la denuncia ad essere stati rubati non sono vecchi motori, ma motori elettronici di ultima generazione nuovi e imballati. Acquistati dal Comune per il futuro palco del piccolo teatro da realizzare nel Parco della musica, sono stati lasciati in custodia al Lirico, come testimonia un documento in cui è scritto: «Sarà cura della fondazione provvedere, in proprio o attraverso affidamenti a ditte specializzate, alla progettazione e posa dei materiali forniti dal Comune liberando lo stesso da qualsiasi onere estraneo alla sola fornitura». Dunque si tratta di materiale di valore che il Lirico doveva custodire e che non ha custodito, visto che Cossu, come lui stesso ha dichiarato, ha scoperto il furto per caso non occupandosi del controllo di quel capannone (le cui telecamere sono fuori uso, come l'impianto antincendio), che la fondazione ha preso in affitto da una società che fa capo all'imprenditore Tonino Puddu.
L'ENTITÀ I motori, forniti dalla ditta tedesca Asm, sono otto e hanno un costo di 15 mila euro ciascuno più 9 mila per il controller elettronico che li governa. Della fornitura, la cui entità è di oltre 600 mila euro finanziati con un Por (Programmna operativo regionale), facevano parte anche la struttura del palco e la buca dell'orchestra. Nella denuncia si parla anche di furto di scene. Quali? Il custode non chiarisce. Certo è che nel magazzino ci sono scene di opere storiche, tra cui il Don Giovanni e l'Aida, e altro materiale iscritti a bilancio per complessivi 1,8 milioni. Essendo in corso l'inventario - ma solo da ieri - non è chiaro né che cosa sia stato rubato né a quale scopo, dato che i macchinari sono difficilmente riciclabili. Quale che sia l'entità del furto, che sarà accertata, emerge quanto meno leggerezza nella cura della cosa pubblica.
FABIO MANCA

26/11/2010