Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cantieri bloccati, verso la ripresa dei lavori

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2008

Edilizia. Dopo l'approvazione in Consiglio regionale della legge sui beni identitari e paesaggistici

Entro la settimana il via libera del Comune. Ecco che cosa cambierà
Probabile sblocco dei cantieri di Pirri vicini all'ex Vetreria, di via Caboni e via Dei Falconi, dove il Comune ha interrotto la costruzione di due palazzi vicini alla casa provinciale delle Figlie della carità, prima considerato un bene identitario.
Quali cantieri sblocca la legge “sbloccacantieri”? Domanda legittima in una città dove 81 edifici, costruendi o costruiti, sono stati sigillati perché erano, o sembrava che fossero, vicini a beni identitari veri o presunti, a cento metri dai quali - secondo il Piano paesaggistico regionale - è vietata ogni costruzione. Proprio la scarsa chiarezza su quali fossero i beni identitari di riferimento aveva generato tre tipi di provvedimenti: il sequestro, da parte della magistratura penale, dei cantieri che violavano le norme di salvaguardia del Ppr, il ritiro delle concessioni (in sede di autotutela) già rilasciate dal Comune e il congelamento di tutte le richeste, oltre cento, inoltrate agli uffici dell'edilizia privata.
IMPASSE PERICOLOSA Il risultato di questa incertezza normativa è stata un'impasse che ha causato polemiche ma soprattutto effetti collaterali pesanti: dai licenziamenti di parte del personale ai danni finanziari e patrimoniali alle imprese di costruzioni.
Il problema era soprattutto uno: i beni identitari attorno ai quali esiste una fascia di tutela sono individuati per categorie (gli edifici religiosi, i corsi d'acqua, i conventi, gli edifici militari), come sosteneva la norma contestata del Ppr o devono essere «puntualmente identificati» (la chiesa di Bonaria, la caserma Ederle), come hanno sempre sostenuto i sindaci di ogni colore? La legge, allineandosi peraltro alle sentenze del Tar, ha chiarito che devono essere «puntualmente individuati». Il punto era così controverso da essere chiarito sei mesi fa dal governo Prodi con una modifica del Codice Urbani (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n°42), cioè la norma che ha ispirato la Giunta regionale.
296 BENI IDENTITARI I beni «puntualmente individuati» dalla Giunta regionale nel territorio cittadino sono 296 e l'elenco è da tempo sulla scrivania dell'assessore comunale all'Urbanistica Gianni Campus e del dirigente capo dell'Edilizia privata del Comune, Mario Mossa.
«Domani i dirigenti si riuniranno per chiarire senza più equivoci, che cosa si può sbloccare», spiega Campus. È probabile che entro la settimana gran parte delle imprese potranno riprendere i lavori.
CHE COSA SI SBLOCCA Quali? La norma ha chiarito, ad esempio, che i corsi d'acqua non costituiscono beni identitari, dunque tutto ciò che è stato congelato a ridosso del canale di Terramaini o della laguna di Molentargius (è il caso del piano integrato Magnolia, tra via Mercalli e Genneruxi) o Santa Gilla può andare avanti. Così come, anticipano fonti dell'assessorato, si sbloccheranno i cantieri di Pirri vicini all'ex Vetreria. Possibile il via libera anche in via Caboni e in via Dei Falconi, dove il Comune ha interrotto la costruzione di due palazzi (un altro l'ha messo sotto sequestro la Procura della Repubblica) vicini alla casa provinciale delle Figlie della carità che rientrava tra le “architetture religiose contemporanee” che costituivano bene identitario.
COPIANIFICAZIONE Diversa la situazione per i cantieri che hanno ottenuto la concessione edilizia dopo l'entrata in vigore del Ppr. Per il momento restano congelati, spiegano al Comune, ma non è detto che attorno ai beni identificati non si possa far nulla. Secondo la nuova legge, il titolare dell'area deve chiedere al Consiglio comunale di andare a “intesa” per ridurre vincolo cautelare. In caso di assenso dell'assemblea civica si va alla co-pianificazione con gli altri enti interessati (Comune, Regione, Provincia, Soprintendenza ai beni paesaggistici) e la fascia di salvaguardia dei 100 metri si può teoricamente ridurre. L'esito della procedura di intesa, è scritto al comma 4 dell'articolo due della nuova legge, è attestato entro trenta giorni dalla sua attivazione con determinazione del direttore generale della pianificazione urbanistica della Regione.
FABIO MANCA

03/08/2008