Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il recupero a ostacoli di piazza Giovanni XXIII

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2008

Dalla pavimentazione sporca ai bagni pubblici in abbandono: cresce la protesta

La passeggiata coperta non è stata ancora completata, la nuova pavimentazione è sporca, i bagni pubblici sono in abbandono e i cestini porta rifiuti non sono sufficienti. In piazza Giovanni XXIII le proteste sono oramai all'ordine del giorno.
A lamentarsi sono soprattutto gli anziani che ogni pomeriggio si riposano sulle panchine ombreggiate per tentare di sfuggire al gran caldo. «La superficie è lurida e molto scivolosa - denunciano i nonnini - questo perché la piazza non viene pulita regolarmente».
Gli aghi di pino e le bacche degli alberi ricoprono la pavimentazione e così le mattonelle che prima erano bianche e lucenti sono già diventate nere. Del caso si sta interessando la Circoscrizione numero 4 di San Benedetto. «I residenti hanno ragione a lamentarsi - afferma il presidente della commissione Verde Antonio Crisci (Forza Italia) -. Il Comune dovrebbe dotarsi al più presto di macchine pulitrici e servirebbero altri cestini porta rifiuti, specialmente sul lato di via Don Macchioni dove per raccogliere le cartacce c'è chi utilizza buste di plastica appese alle panchine. Senza dimenticare il problema degli alberi, che andrebbero potati più spesso».
Proteste anche per la passeggiata non ultimata e per lo stato di grave degrado in cui versa da tempo il bagno pubblico di fronte alla fermata del pullman. L'unica buona notizia è che la fontana è stata appena riattivata dopo un lungo periodo di fermo. «La fontana era chiusa per ragioni di sicurezza legate alla messa a terra - chiarisce Crisci -. Per la passeggiata coperta, invece, siamo ancora in attesa che i lavori possano riprendere. Se non ci saranno intoppi a settembre gli operai torneranno al lavoro».
E pensare che la nuova piazza Giovanni XXIII è stata inaugurata giusto un anno fa dopo tre anni di lavori, preceduti da polemiche per l'annunciato taglio di parte degli alberi che causò una modifica progettuale. Non solo. L'amministrazione comunale era stata costretta a rescindere il contratto con la società che si era aggiudicata la gara d'appalto, responsabile, accusa l'amministrazione, di non aver concluso i lavori secondo le indicazioni del capitolato d'appalto.
Il Comune era dovuto intervenire con proprio personale per portare a termine i lavori prima che, a fine anno, ambulanti cinesi e senegalesi riprendessero possesso della piazza. Che evidentemente non è rinata sotto una buona stella. (p.l.)

03/08/2008