Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Locali notturni, la rivolta dei residenti

Fonte: L'Unione Sarda
23 novembre 2010

Viale Trieste. Ieri prima riunione del comitato che combatte gli effetti della “movida”
Chiasso sino all'alba, auto danneggiate: via alle denunce
I residenti: «Faremo presente alla Procura della Repubblica che chi ci dovrebbe difendere non ha mai ritenuto di doverlo fare».
«Esiste il diritto al riposo?». Questo è ciò che si chiedono gli abitanti di Stampace, quartiere cagliaritano diventato, soprattutto negli ultimi anni, il centro del divertimento notturno della città: non si contano più i ristoranti, i pub, le discoteche, persino i night club che sono sorti, e tutt'oggi continuano a sorgere, nelle vie intorno a viale Trieste e a via Mameli. «Ora la misura è colma, il livello di sopportazione è stato ampiamente superato», sbotta Silvia Secchi aprendo quella che è stata la prima riunione del costituendo comitato civico di zona, una quarantina di persone ritrovatesi ieri nel salone della Cooperativa dei Pescatori di san Pietro. «Prepareremo anche una denuncia contro il sindaco e la polizia municipale e faremo presente alla Procura della Repubblica che chi ci dovrebbe difendere non ha, invece, mai ritenuto di doverlo fare».
MUSICA MOLESTA La lista dei problemi causati dai locali è lunga, e si fa a gara per prendere la parola ed enunciarli: «Tengono alta la musica fino alle prime luci dell'alba, i vetri addirittura vibrano dal frastuono delle casse» spiega Carla Varese, che abita nel palazzo accanto al pub Movida, uno dei più citati, in negativo, durante la serata. «Per non parlare di quello che troviamo l'indomani mattina: danni alle auto parcheggiate, bottiglie spaccate che, insieme ai bisogni lasciati in ricordo dai ragazzi, formano un letto d'immondizia che ricopre i marciapiedi e i portoni delle case», continua Varese.
CITOFONATE NOTTURNE «Qualche settimana fa», racconta Ugo Boeri, anch'egli residente in zona, «un giovane ha parcheggiato l'auto nel nostro garage privato, probabilmente a causa del cancello trovato aperto: alle quattro del mattino ha citofonato a tutti i condomini affinché qualcuno scendesse a riaprirglielo, minacciandoci di sequestro di persona».
FORZE DELL'ORDINE Le accuse, oltre che ai gestori dei locali, sono indirizzate alle forze dell'ordine colpevoli, secondo tutti i partecipanti alla riunione, di non intervenire sebbene vengano chiamate decine di volte ogni notte. «Rientrare a casa la sera vuole dire, per noi, avere a che fare con gente ubriaca, con auto che sfrecciano a tutta velocità, con le signorine che entrano ed escono dai night e con i loro avventori» dicono in coro, mettendo tutto per iscritto in una petizione che faranno firmare porta per porta.
DANIELE GAMBERINI

23/11/2010