Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quel paradiso nascosto chiamato “Il canaletto”

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2008

Sant'Elia Spiaggia pulita, dintorni-discarica

Quello che considerano il loro piccolo angolo di Costa Smeralda ce l'hanno sotto casa. E chi se ne importa se la traiettoria dei tuffi non incrocia mega yacht ma le imbarcazioni dei pescatori delle vicine cooperative nel quartiere di S.Elia.
Si accetta, non senza qualche sforzo, pure la presenza di uno sterrato impolverato e il fatto che sia sufficiente allontanarsi di un centinaio di metri per imbattersi in copertoni, resti di materiali edili e rifiuti vari. La vicinanza alle abitazioni della spiaggia in miniatura, il canaletto, giustifica l'iperbole.
Luisa Murru, 61 anni, residente della zona, richiama orgogliosa il paragone con i lidi di una Sardegna che sembra lontana. «Ho mostrato a un gruppo di amici una foto che mi ritraeva proprio qui, dentro l'acqua. Mi hanno chiesto se mi trovassi in Costa Smeralda. È proprio vero, il colore è di un azzurro cristallino». Paragone azzardato, ma il sollievo di un tuffo vicino non ha prezzo.
È un'altra faccia della Cagliari vacanziera il triangolo di sabbia di S.Elia. Un ritrovo per la gente del quartiere ritagliato tra i massi che corrono lungo il perimetro degli attracchi delle barche dei pescatori. A un passo dalla zona abitata, meta di famiglie che si lamentano per un servizio di trasporto in pullman che vorrebbero più efficiente per arrivare magari al Poetto, in assenza di auto. Ma che allo stesso tempo, forse, snobberebbero. Perché il canaletto è quasi un'appendice marittima delle loro abitazioni, pur con il difetto di una cornice non proprio edificante.
Per arrivarci bisogna attraversare il cuore di Sant'Elia e percorrere un tratto di strada sterrata. Una volta arrivati nei pressi delle cooperative, non c'è da sbagliare. L'ingresso è indicato da una vecchia imbarcazione adibita a fioriera, decorata da stelle rosse su sfondo, va da sé, blu. Che, anziché fiori, ospita piantine di rosmarino. La capienza è chiaramente limitata e la densità di bagnanti molto alta. Ieri, sotto il sole di mezzogiorno, gli ombrelloni piantati sulla sabbia dai granelli finissimi erano circa una decina. Il resto, un tappeto di asciugamani. L'acqua è davvero di un turchese limpido: «Si sta davvero bene qui», dice Stefania Mura, 26 anni. «E poi cerchiamo di tener sempre la spiaggia pulita».
MARIANGELA LAMPIS

02/08/2008