Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La crisi insabbia anche il Poetto

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2008

Indagine. Il punto della stagione negli stabilimenti balneari: bene il Golfo degli angeli, malino il D'Aquila, calo all'Emerson

Svolta al Lido: dall'anno prossimo abbonamenti a rate
Negli stabilimenti del fronte cagliaritano molti ombrelloni sono rimasti chiusi. In calo tessere settimanali e biglietti giornalieri.

Stavolta, nessuno se la prende con l'acqua biancastra e la sabbia grigio-topo. Il vero colpevole semmai ha un colore diverso ed è la crisi, quella economica: nera.
Pochi soldi per fare la spesa, figuriamoci per portare la famiglia al mare durante le vacanze estive. E così anche uno degli stabilimenti storici del Poetto, Il Lido , cede ad un sistema che nel mondo del commercio hanno dovuto adottare già in tanti: dall'anno prossimo la cabina si potrà comprare a rate.
«Stiamo programmando insieme alla Banca di Cagliari la possibilità di pagare, dalla prossima stagione, gli abbonamenti in 4 o 5 soluzioni», anticipa Sergio Porcedda, proprietario dello stabilimento balneare. Che non parla apertamente di crisi («siamo un po' in calo rispetto allo scorso anno, ma abbiamo sempre il 65 per cento delle cabine occupate»), ma ammette: «non ci sono soldi in giro, ce ne accorgiamo anche noi: molti abbonati hanno rinnovato le tessere in ritardo».
Sul litorale, non è l'unico a non fare salti di gioia. Negli altri 11 stabilimenti del fronte cagliaritano molti ombrelloni sono rimasti chiusi. Al D'Aquila , ad esempio, Gilberto Picasso parla di «stagione con luci e ombre» e aggiunge: «Gli abbonati sono più o meno gli stessi. Ma abbiamo registrato un calo del 50 per cento delle tessere settimanali e dei biglietti giornalieri». Poi punta il dito contro la Ztl: «Molti preferiscono andare più avanti o addirittura a Quartu, dove si può parcheggiare di fronte alla spiaggia. Il cagliaritano è abituato a queste comodità. Forse per agosto riusciremo ad ottenere una chiusura limitata alle ore notturne, ma ormai i giochi sono fatti».
Gli unici a non lamentarsi sono i 7 stabilimenti della cooperativa Golfo degli Angeli : 650 ombrelloni piantati sulla spiaggia dei Centomila, 550 già riservati per tutta la stagione, una decina più dello scorso anno. «Tra i nostri clienti ci sono soprattutto i residenti del quartiere Poetto, ma durante la settimana vengono da noi molte persone durante la pausa pranzo. L'estate sta andando bene», commenta Gabriella Gorini, responsabile degli abbonamenti per la cooperativa.
Alle Palmette invece, dei 40 ombrelloni circa 30 sono occupati durante la settimana mentre per il tutto esaurito bisogna aspettare, come per gli altri, il week-end. Quando, crisi economica o no, la spiaggia si riempie. «Non facciamo abbonamenti», precisa Luciano Spiga, che aggiunge: «Flessione? Sì: la Ztl ha penalizzato il lavoro notturno. Sarebbe stato meglio organizzare qualcosa sulla passeggiata, nello spazio lasciato libero dalle auto. Ora invece il Lungomare è un po' spento».
Così spento che più avanti, al Punto verde , a giugno non si è visto nessuno: «All'inizio della stagione lo stabilimento era quasi vuoto. Adesso ci siamo ripresi ma c'è stato un calo enorme degli ingressi, almeno intorno al 50 per cento. Noi non abbiamo nessun tipo di convenzione, né con gli anziani, né con i disabili», racconta il proprietario, Dino Pitzalis. E allora lo stabilimento, che conta 40 ombrelloni e 10 abbonati, ha scelto di differenziarsi dagli altri: «È l'unico che garantisce la tranquillità ai clienti: da noi non arrivano i vucumprà e gli ombrelloni sono distanti 6 metri l'uno dall'altro». Perfino i venditori di cocco e i granitari, quando arrivano, mettono il silenziatore.
In confronto al 2007 anche l' Emerson l'ultimo chiosco-stabilimento spuntato sulla sabbia del Poetto, è in perdita. «Almeno del 30 per cento», chiarisce Alessandro Murgia, proprietario di un'attività che ha aggiunto altri 100 ombrelloni (con 15 abbonati) sul litorale di Cagliari. «Ho altre concessioni anche a Chia e Villasimius, posso assicurare che lì va ancora peggio».
Ma non è una consolazione.
MICHELE RUFFI

02/08/2008