l'evento
Uno dei segni della crescita di “Tre minuti di celebrità a Cagliari“ è la creazione, quest'anno, di una giuria tecnica di prestigio che verrà affiancata a quella tradizionale delle associazioni cittadine che operano nel mondo del cinema. In particolare con la presenza del direttore artistico Peter Marcias, regista e sceneggiatore (classe '77), considerato uno dei giovani più talentuosi in Sardegna e autore di opere come la docu-fiction “Ma la Spagna non era cattolica?” (2007) o il film “Un attimo sospesi” (2008), in concorso alla Mostra internazionale del cinema di Sao Paolo. «Ho accettato con grande entusiasmo l'incarico da Maurizio Porcelli», ha dichiarato il regista, «perché ritengo che sia importante coinvolgere i filmakers isolani, e spero anche di varie parti del mondo, gli amatori e i giovani studenti con lo scopo di filmare la città di Cagliari e renderla celebre in tre minuti. È una occasione per costruire una memoria con il tempo e lasciare il segno con la cosiddetta settima arte».
Del resto l'idea di mostrare la città nei suoi aspetti diversi colti dalla sensibilità dei partecipanti - nei lati positivi ma anche in quelli, eventualmente, negativi - richiama lo stesso lavoro di Marcias, che quest'anno ha girato “I bambini della sua vita” tra i vicoli di Cagliari. «Ho provato molta emozione nelle fasi della lavorazione del film perché Cagliari è una città ricca di luoghi magnifici e misteriosi, che ricordano le capitali europee». Tra le innovazioni della nuova edizione del premio c'è anche l'ideazione di una serie di iniziative collaterali che andranno ad arricchire il premio in sé, costruendo un contesto con manifestazioni che cercheranno di dare smalto a Cagliari come punto di riferimento per gli appassionati di cinema, e con un parterre di ospiti di prestigio, ancora da definire. Lo ha spiegato lo stesso Porcelli: con la disponibilità del finanziamento della Regione quest'anno si può provare a portare «personaggi del cinema che nessuno ha mai portato prima». Uno dei papabili è Luca Zingaretti, l'attore celebre per aver interpretato, tra l'altro, il commissario Montalbano, che ha avuto modo di conoscere e apprezzare il premio alla Biennale di Venezia quando il direttore della scuola civica di musica Luigi Puddu e Porcelli sono andati a presentarlo. Un altro nome possibile è quello dello scenografo Osvaldo Desideri, premio Oscar nel 1989 ne L'ultimo imperatore di Bertolucci.
ANDREA TRAMONTE
10/11/2010