Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Aiuti ai deboli, si rischia un taglio di 5 milioni

Fonte: La Nuova Sardegna
9 novembre 2010

L’annuncio del sindaco Emilio Floris alla Conferenza sulla famiglia: possibile scure del Governo sulle politiche sociali



L’assessore Piras contro la riduzione dei fondi statali. «Siamo tra le città più solidali d’Italia».




ELENA LAUDANTE

CAGLIARI. Cagliari città virtuosa per l’aiuto ai più deboli, ma sulle politiche sociali incombe il rischio tagli: «Avremo 5 milioni in meno dal governo», ha annunciato il sindaco Floris alla Conferenza sulla Famiglia.
L’allarme lo lancia l’assessore alle Politiche sociali, Anselmo Piras: «Siamo tra le prime città d’Italia per rapporto tra popolazione e fondi per i bisogni di famiglie e anziani, ma non è detto che questa situazione duri. Sia a causa di tagli nazionali sia regionali». Si riferisce ad esempio, al veicolo legislativo che si chiama legge 285, che eroga fondi ai minori afflitti da ogni forma di disagio: da quello fisico a quello mentale. Sarà tra le prime vittime della scure governativa.
Sindaco e responsabili delle Politiche sociali hanno fatto il punto della situazione ieri in una conferenza stampa in Consiglio comunale, dedicata ai «servizi alla famiglia nel rispetto della persona» e promossa in concomitanza con la Conferenza nazionale della famiglia, aperta a Milano.
Piras ha ricordato che «Cagliari stanzia per il sociale con 39 milioni l’anno, il 18 per cento del bilancio comunale». Ma poi a margine della conferenza si è sfogato: «Non mi permetto di bacchettare il Governo, ma è pur vero che i tagli ci saranno». E forse sarà pioggia sul bagnato, se è vero che ancora l’11 per cento delle famiglie vive sotto la soglia di povertà (rivela l’assessorato Politiche sociali), il 14 è in condizioni precarie mentre il 28 per cento, circa un terzo del totale, è in serie difficoltà nel sostenere una spesa improvvisa di 600 euro. Per Floris, un gap che deve essere colmato se il capoluogo vuole assurgere a una dimensione internazionale: «La capitale del Mediterraneo non può certo avere gravi conflittualità tra strati sociali». «Ma il sindaco non si è accorto dei tre milioni di fondi regionali che questa Giunta taglierà ai progetti per persone con disabilità» ha ricordato in serata Marco Espa, consigliere comunale e regionale del Pd, che annuncia un’interrogazione urgente e un ordine del giorno in Aula.
Ha puntato sulle trasformazioni «antropologiche della famiglia» la dirigente Ada Lai, che ha tratteggiato l’identikit dei cittadini assistiti dalla mano pubblica perché rimasti indietro. Ma anche delle famiglia nel suo complesso, che si sono ristrette negli ultimi anni. In provincia di Cagliari (ma il dato segue la tendenza nazionale), in media ogni nucleo è composto da 2,5 persone. «Vuol dire che ci sono anche “famiglie” di una sola persona», ha sintetizzato la dirigente. La popolazione anziana è una fetta sempre più importante della cittadinanza (oltre il 20 per cento ha più di 65 anni) mentre i giovani fino ai 14 anni sono meno del 15 per cento. La forza motrice demografica, anche qui come nel resto d’Italia, è rappresentata dagli immigrati: dal 2003 gli “stranieri” sono aumentati del 122 per cento. «I servizi - ha spiegato Ada Lai - riguardano soprattutto la domiciliarità e l’assistenza ai minori e ai disabili, con un lavoro lungo e approfondito da parte degli operatori dell’assessorato. Per i minori l’obiettivo è una città a misura di bambino, di giovane. Seguiamo il ragazzo nella scuola, nella famiglia, nel tempo libero».