Si è aperto all'Exmà di Cagliari il Festival della Scienza: incontri, laboratori, mostre
Il mare, la biodiversità, la scommessa su un futuro migliore
Un pesce fuor d'acqua. Gigantesco, a bocca aperta nel giardino dell'Exmà di Cagliari. Si chiama Schillellè ed è un'opera d'arte (di Edoardo Malagigi, docente all'Accademia di Belle arti di Firenze) pensata per educare all'ambiente perché costruita raccogliendo i rifiuti. In pratica un'idea di raccolta differenziata che unisce etica, responsabilità, diseducazione e tutela del mare e della vita per FestivalScienza 2010, da ieri sino al 12 novembre nel capoluogo. La scienza come mare in cui immergersi nel quotidiano, per non essere più pesci fuor d'acqua. Il mare è il tema scelto per l'edizione numero tre di una manifestazione che per il 2010 si pregia del patrocinio dell'Unesco. E si aspettano moltissimi visitatori, di tutte le età perché il programma è vasto e articolato, tagliato un po' per tutti.
L'organizzazione, il comitato ScienzaSocietàScienza presieduto da Carla Romagnino (con la collaborazione di scuole, università, enti di ricerca, associazioni e per la prima volta la sezione cagliaritana della Lega navale italiana) ripropone la formula di miscelare gli incontri con gli esperti alle mostre, alle animazioni, agli spettacoli teatrali e alle letture. Per bambini e diversamente adulti ci sono esperimenti da sperimentare negli stand colorati allestiti negli spazi dell'Exmà, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 (nella giornata odierna solo di sera e il 12 novembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18).
L'APERTURA «La biodiversità è l'elemento essenziale della nostra vita. Se non proviamo ad avere un mondo in pace difficilmente riusciremo a conservare la biodiversità». Parola dell'ecologo vegetale Carlo Blasi, accademico alla Sapienza, Roma e membro della Commissione Scientifica Unesco Man and Biosphere. Ieri mattina ha tenuto la conferenza d'apertura, “Diversità biologica e sviluppo sostenibile”. Un incontro di spessore, nell'anno internazionale della biodiversità voluto dall'Onu. E un monito importante, volto all'educazione, perché agli studenti non si insegnano più la fauna e la flora. Invece in altri Paesi, come la Germania, è patrimonio della scuola secondaria. «Se sono duemila le specie autoctone in tutte la Gran Bretagna, mentre la sola Roma ne conta 1.300 (e oltre 500 esotiche), ma i suoi abitanti non le conoscono, come si fa a proporre attività legata al turismo?», il commento dell'esperto. Un problema di cultura profonda che via via si sta perdendo. Conoscenza che hanno i pastori. «Cosa c'è dietro una forma di cacio? Gli studenti rimangano allibiti scoprendo il lungo percorso dietro», ha raccontato Blasi alla platea. Se cammini in un bosco la natura ti parla, ti svela le sue leggi, la voglia di espandersi dove trova terreno. Diventa avventura romantica immaginare i semi alati che si tuffano più lontani degli altri per colonizzare un nuovo spazio e germogliare. Competizione, sì, ma che si affianca alla solidarietà. «Esistono nell'ecosistema e sarebbe utile avere un punto di incontro anche nella società».
La fortuna italiana? Avere un'elevata biodiversità dovuta a fattori storici, geografici ed ecologici. Poi un moto di orgoglio per i sardi: in tutto il mondo sono 25 i cosiddetti "hotspot" della biodiversità, ben cinque si trovano nell'ecosistema mediterraneo e la Sardegna, con la sua storia geologica, ha una vasta ricchezza sparsa su un territorio a bassa antropizzazione. «L'Isola potrebbe diventare un centro di eccellenza dedicato alla biodiversità. Verrebbero da tutto il mondo. Ma le Università si dovrebbero mettere insieme e non fare cose separate a Cagliari e a Sassari».
OGGI Gli appuntamenti odierni cominciano alle 9 con le animazioni per bambini, il laboratorio sulla sicurezza in mare (alle 11) e lo spettacolo teatrale a mezzogiorno. Per gli adulti si comincia alle 9, con la conferenza “Biodiversità dell'avifauna della fascia costiera della Sardegna” di Helmar Schenk (Legambiente). Alle 10.15 l'intervento del capitano di vascello Giuseppe Mastroianni sulla scoperta della longitudine. Si chiude alle16.30 con Ettore Fiorini e i segreti che la fisica può rivelare sul piombo romano rinvenuto in mare.
MANUELA VACCA
06/11/2010