Cittadella. Il sindaco
Il sindaco dice di non comprendere la scelta dell'Agenzia del Territorio di trasferire gli uffici da via Vesalio a via Jenner. La prefettura, inizialmente non contraria, manifesta dubbi sulla trasparenza della procedura. I sindacati confermano le loro perplessità.
Mercoledì i rappresentanti dei lavoratori, dei consumatori, i presidenti degli ordini professionali hanno incontrato il prefetto Giovanni Balsamo e il viceprefetto Bruno Corda fornendo loro nuovi argomenti a sostegno della conferma dell'attuale sede. Argomenti che avrebbero fatto venir meno le certezze di Piazza Palazzo sulla fondatezza dello smembramento della Cittadella finanziaria. E che avrebbero indotto il viceprefetto a parlare di «necessità di trasparenza sulle scelte che hanno portato a decidere il trasferimento».
LA PREFETTURA «È arrivato il momento di dare spiegazioni approfondite, a prescindere dalla legge 241 (che prescrive il dovere di trasparenza alle pubbliche amministrazioni, ndr ) e fornire agli interlocutori la dimostrazione degli elementi che portano alla bontà della scelta di via Jenner». Queste le parole del viceprefetto Bruno Corda riportate dai sindacalisti ieri nel corso di una conferenza stampa.
L'ATTACCO AL SINDACO I sindacati lottano per far capire le ragioni contrarie al trasferimento, «un grave danno, innanzi tutto per gli utenti», affermano. Per questo contano anche sulle istituzioni locali. A partire dal Comune: «Abbiamo avuto un incontro col sindaco Floris», ricorda Marino Piu di Ugl-Intesa, «ma non abbiamo avuto ancora una presa di posizione netta del Sindaco».
FLORIS La risposta di Emilio Floris arriva a stretto giro di boa: «Quello che risulta incomprensibile è il tentativo di smembrare gli uffici», afferma il sindaco. Che continua il suo ragionamento spiegando che «l'obiettivo è accorpare, anche per l'amministrazione che guido, per dare un servizio più efficiente agli utenti». Per questa ragione, conclude Floris, «sarebbe comprensibile se si spendesse di più per cercare di accorpare gli uffici, ma spendere di più per smembrare gli uffici è francamente incomprensibile. È un enigma».
LA GUERRA Per risolvere l'arcano i sindacati hanno fatto un esposto alla Corte dei Conti. Ma non aspetteranno i tempi della giustizia contabile. «Se non riceviamo i documenti entro una settimana», afferma Sandro Dessì della Cgil, «siamo pronti alla mobilitazione». (m. g.)
05/11/2010