Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stipendi in ritardo, nuove tensioni

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2010

Teatro. Manifestazione ieri con slogan e striscioni contro il soprintendente uscente

Mancavano solo gli stipendi in ritardo per gettare benzina sul fuoco delle polemiche in corso al Teatro lirico.
Ieri ai dipendenti non sono state accreditate le spettanze di ottobre. «Un disguido tecnico, arriveranno martedì», hanno spiegato dal Banco di Sardegna, tesoriere della Fondazione. Ma i dipendenti hanno qualche dubbio. «Un collega è andato in banca ad incassare i soldi e gli hanno detto che ci sono problemi con le anticipazioni», riferisce un sindacalista aggiungendo che «il disguido si è verificato anche nei mesi scorsi e dipende dal pesante debito della Fondazione con le banche».
FONDI BLOCCATI Debito che viene aggravato dai ritardi con i quali i soci pubblici, in particolare Regione, Comune e Provincia, versano i loro contributi. Quest'ultima, peraltro, non ha ancora versato la sua quota di 850 mila euro. «È bloccata sino a quando non sarà nominato il rappresentante della Provincia nel consiglio di amministrazione (era stata indicata la critica Alessandra Menesini, ndr)», ha spiegato ieri l'assessore alle Politiche sociali Angela Quaquero che ieri mattina, su delega del presidente Graziano Milia, ha portato la sua solidarietà alla delegazione di lavoratori che da settimane presidiano l'ingresso del teatro.
CAPPELLACCI FACCIA LE NOMINE Il vice capogruppo del Pd in consiglio regionale, Giampaolo Diana, parla invece dello spettro del commissariamento e chiede al presidente della Regione di spiegare «quali motivazioni hanno ostacolato fino ad oggi l'indicazione dei due componenti che dovrebbero far parte del cda del teatro».
LA PROTESTA Ieri al pubblico che entrava in teatro per la serata finale del premio Alziator, i manifestanti, osservati da vicino da carabinieri e poliziotti, hanno distribuito volantini con le ragioni della protesta ed hanno moltiplicato gli striscioni contro la dirigenza. Tra gli slogan «Pietrantonio vai via», accompagnato da due cartelli stradali che indicano uno Bologna (una delle possibili destinazioni del soprintendente uscente), l'altro Terzigno, il Comune del napoletano che lotta contro la realizzazione di una discarica nel proprio territorio. Fischi, al suo ingresso a teatro, anche al sindaco. (f.ma.)

30/10/2010