Il caso. Si studia la possibilità di sospendere le cartelle per un anno ma la decisione può essere presa solo dal Ministero
Equitalia invia richieste di pagamento a 30 mila aziende
Il debito delle imprese della provincia di Cagliari con il fisco e gli enti pubblici è di 1 miliardo e 793 milioni di euro.
Con l'arrivo dell'autunno è stata una pioggia di cartelle: «La mia pagina di Facebook è stata intasata da decine di richieste d'aiuto: la maggior parte è di imprese che rischiano il fallimento per via delle richieste di pagamento inviate da Equitalia», racconta il consigliere regionale Edoardo Tocco.
IL DEBITO E non è uno scherzo: confrontando i dati dell'agenzia di riscossione con quelli della Camera di commercio di Cagliari si scopre che la metà delle imprese della provincia è indebitata con un ente pubblico. Su 62 mila aziende attive iscritte nell'elenco camerale, 30.000 hanno ricevuto nell'ultimo anno una cartella di Equitalia.
«Molti devono pagare importi pesanti: dai 2.500 euro in su, fino a 8-10.000. Ci sono le tasse arretrate, la Tarsu, l'Ici, i bolli delle auto e della Camera di commercio. Ma anche molte famiglie hanno ricevuto tre-quattro cartelle, tutte insieme. E in questo momento nessuno si può permettere di pagare».
L'IPOTESI Per evitare una valanga di fallimenti, Tocco ha proposto una soluzione: «La sospensione annuale per i pagamenti oltre una determinata soglia. C'è una legge che lo consente: in questa maniera riusciremmo a dare alle aziende la possibilità di respirare. I debiti verrebbero pagati a partire dall'anno prossimo, magari con una rateizzazione più leggera e una mora dell'uno o del due per cento». Ma il problema riguarda anche molte famiglie: «Alcuni rischiano il pignoramento della casa, che uno si fa con una vita di sacrifici».
LA LEGGE La soluzione potrebbe arrivare all'articolo 19 bis di un decreto (il 603 del 1973) del ministero dell'Economia. La norma prevede la sospensione della riscossione per 12 mesi quando «si verificano situazioni eccezionali, a carattere generale o relative ad un'area significativa del territorio, tali da alterare gravemente lo svolgimento di un corretto rapporto con i contribuenti». È la legge, tanto per capire, che ha permesso di rimandare il pagamento delle tasse per migliaia di abruzzesi dopo il terremoto del 2009.
EQUITALIA La decisione però può essere presa solo dal Ministero. «Non abbiamo l'autorità per poter sospendere la riscossione», chiarisce l'amministratore delegato di Equitalia Sardegna Gianluigi Giuliano. «Lo strumento della sospensione viene utilizzato solitamente in caso di calamità naturali o eventi simili. Ma potrebbe essere applicato anche in questo caso. Non sta a noi deciderlo. Deve essere l'ente creditore a concedere la sospensione». Ma potrebbe farlo, ad esempio, anche il Comune di Cagliari per l'Ici e la Tarsu. «Ma è molto difficile, vista la crisi che stanno attraversando i Comuni».
LE CIFRE Non se la passano meglio le imprese cagliaritane: le 30 mila aziende indebitate che hanno ricevuto le cartelle di Equitalia devono in tutto 1,793 miliardi di euro. Ovvero più della metà dell'intero debito delle società isolane: durante l'audizione in Commissione regionale Bilancio di febbraio Giuliano riferì di un importo di oltre 3,5 miliardi di euro, spalmato su 64 mila aziende.
MICHELE RUFFI
28/10/2010
La proposta
Tocco (Pdl): «Aiuti alle società col microcredito»
Per chiedere la sospensione dei pagamenti per un anno il consigliere comunale e regionale Edoardo Tocco (Pdl) solleciterà «l'intervento dell'assessorato regionale degli Enti Locali, per investire del problema il ministero dell'Economia e accordare, magari, una sospensione per le ingiunzioni e venire incontro alle esigenze di questi piccoli imprenditori che chiedono di poter restare aperti e poter dilazionare in un tempo congruo quanto dovuto al fisco».
Ma una boccata di ossigeno per le imprese cagliaritane potrebbe arrivare anche grazie ad altri strumenti già previsti dalle leggi regionali: «Al momento sto anche verificando se la Regione, magari con il microcredito, possa predisporre un programma di interventi e consentire il rientro dai debiti, così da soddisfare sia le legittime esigenze di Equitalia sia consentire alle imprese e alle famiglie di poter proseguire con serenità».
Le prospettive, altrimenti, sarebbero nerissime: «Tanti piccoli imprenditori rischiano il protesto a causa dell'ingiunzione di più cartelle inviate contemporaneamente. Molte imprese rischiano di fallire per questo». ( m.r. )
28/10/2010