Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Immigrati, Sardegna a quota 38 mila

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2010

Presentato ieri a Sant'Eulalia il XX Rapporto sull'immigrazione realizzato dalla Caritas
Solo 23.127 gli occupati: spesso sono lavori sottopagati
Ne arrivano sempre di più. Eppure c'è sempre molta diffidenza nei confronti degli stranieri.
Ne arrivano sempre di più, eppure c'è ancora molta diffidenza verso gli stranieri, considerati molto spesso, più che una ricchezza, un problema. Ma Cagliari è città ospitale con i suoi 11 mila immigrati residenti (il 2% del totale), in gran parte rumeni, marocchini, cinesi e senegalesi: gli episodi di intolleranza o xenofobia nei confronti di chi arriva dall'altra parte del mare sono finora marginali e ci sono quartieri, come la Marina, che testimoniano il valore della convivenza multietnica. Non basta però accoglierli, bisogna aiutarli a integrarsi, a farli vivere con dignità attraverso il riconoscimento di pari opportunità nel lavoro, nel sociale, nella vita di ogni giorno. E che la strada da percorrere sia ancora lunga lo confermano anche gli studiosi che denunciano in Sardegna una «bassa integrazione» legata alla «debole capacità di inserimento socio-lavorativo nel contesto sardo».
DOSSIER STATISTICO È per questo che da vent'anni la Caritas (su impulso di monsignor Luigi Di Liegro), assieme alla fondazione Migrantes, studia gli immigrati traducendo la loro realtà in cifre. Perché - come dice Roberto Sciolla, delegato regionale della Caritas Sardegna - «la conoscenza è il primo gradino ineludibile, senza il quale si parla per pregiudizi e non si possono fare scelte giuste e meditate. Partire dalla conoscenza per arrivare all'azione, ossia per garantire a ogni straniero forme di tutela, diritti e giustizia». D'altra parte c'è un dato, quasi incredibile, che rivela la forza di questo pianeta anche nell'Isola, confermato dalla Banca d'Italia: nel 2009 gli immigrati sono riusciti a inviare in patria più di 65 milioni di euro, segno della loro capacità di risparmio e di produrre reddito anche in tempi di crisi. E le rimesse più consistenti sono quelle spedite dal nord dell'Isola ai paesi europei, in particolare la Romania.
L'APPUNTAMENTO Ieri mattina tutti i dati del XX Rapporto sull'immigrazione (“Per una cultura dell'altro”) sono stati presentati a Cagliari e in contemporanea a Roma e nelle altre regioni d'Italia. Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Lai, ha ospitato l'appuntamento nella sua nuova parrocchia di Sant'Eulalia, con i rappresentanti delle istituzioni (Prefettura, Regione e Provincia), studiosi e immigrati che dimorano a Cagliari. «L'auspicio - dice don Lai - è che possa crescere il livello di dialogo e di confronto tra residenti e stranieri, oggi nostri concittadini». Uno spaccato della realtà degli stranieri in Sardegna viene fuori dai dati snocciolati da Raffaele Callia, redattore del dossier e responsabile del servizio Studi e ricerche della Caritas regionale. «È un'immigrazione che continua a crescere anche in Sardegna, seppure in modo più contenuto, rispetto agli anni precedenti, a causa della crisi economica internazionale che offre minori opportunità di lavoro a tutti. È una presenza ancora molto giovane - sottolinea Callia - che dà un apporto notevole sul piano demografico: se non ci fossero gli stranieri il nostro bilancio, tra nati e morti, sarebbe sempre in passivo. Una presenza importante anche sul piano economico e culturale».
I DATI La Sardegna è al quart'ultimo posto (prima di Basilicata, Valle D'Aosta e Molise) per numero di presenze, accogliendo solo lo 0,8% di tutti gli immigrati d'Italia: in tutto 38.300 stranieri (33.301 se si considerano i soli residenti rilevati dall'Istat nelle anagrafi comunali sarde), 4700 in più rispetto al 2008 secondo le stime dei redattori del dossier. Una popolazione che cresce più di quella autoctona: i dati del ministero dell'Interno raccontano di 1179 permessi di soggiorno concessi nel 2009, per un totale di 14.679 regolari al 31 dicembre (7.158 sono donne). Permessi concessi per motivi di lavoro (il 48,8%) e familiari (45,9%). Cagliari (11 mila) e Olbia-Tempio (9.200) sono le province storiche dell'immigrazione, seguite da Sassari, Nuoro, Oristano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Medio Campidano.
OCCUPAZIONE Gli studiosi mettono in evidenza un dato: nonostante la crisi, i lavoratori stranieri hanno continuato a registrare minori difficoltà nel trovare lavoro, grazie alla loro tendenziale propensione ad adattarsi a qualsiasi mansione, anche sottopagata e a bassa specializzazione. Le fonti Inail dicono che gli stranieri occupati sono 23.127, in gran parte negli alberghi e ristoranti. Così come per i sardi, le difficoltà esistono anche per gli immigrati: quest'anno ne sono stati assunti 1.080 in meno rispetto al 2008.
MINORI La seconda generazione di immigrati è rappresentata dai 3.837 alunni stranieri (562 nati in Italia) che siedono nei banchi degli istituti sardi, la maggior parte dei quali frequenta le scuole primarie. Gli studenti rumeni (18,7) sono presenti soprattutto in provincia di Sassari, mentre gli alunni cinesi (8,3) sono concentrati in prevalenza nelle scuole cagliaritane, così come i filippini (4,5).
CARLA RAGGIO

27/10/2010