Sant'Alenixedda Il coro del Lirico in strada
Gliel'hanno cantate e suonate, davanti ai passanti di Sant'Alenixedda. Tra un Va pensiero e un brindisi della Traviata le note della protesta sono uscite da dietro le quinte e hanno cominciato a suonare di fronte all'ingresso principale del teatro, alla luce del sole di ieri mattina, in una cornice tappezzata da un grande paio di forbici, simbolo della vertenza, e da una scritta più che eloquente: “Meno marchette, più lavoro”.
PROTESTA Tutti in maglia nera, con l'appello «Non zittite l'arte» in bella mostra, i musicisti del Lirico cantano in strada per protestare contro i tagli alla cultura del Governo e chiedere il ricambio della direzione del teatro, «che ha bisogno di una gestione innovativa e più fantasiosa di quella degli ultimi 6 anni», e di un piano industriale capace di attirare finanziamenti. Ci sono tutti, assieme agli artisti del coro, i costumisti, le sarte, alcuni professori d'orchestra, amministrativi e tecnici. E gli abbonati più vecchi, come Maria Cecilia Cao, Annarella Teis Cornacchia o Maria Teresa Lavena che al microfono grida la sua «indignazione» e si chiede «dov'é Pietrantonio? Perché non si è degnato di venire?»
PROBLEMI Il taglio dei finanziamenti, all'origine della crisi, sta mettendo a rischio i posti di lavoro, il futuro della stagione lirica e dello stesso teatro, proprio ora che il parco della musica, lì a due passi («ma Pietrantonio non l'ha mai visitato»), è in dirittura d'arrivo. «Noi riteniamo che un teatro che, da oltre 20 anni, utilizza più di 300 lavoratori per la stagione artistica (concertistica, lirica, balletto) non possa, dall'oggi al domani, farne a meno». E i primi da salvare sono gli impiegati storici della biglietteria, senza contratto da settembre da quando l'azienda, nonostante una sentenza del Tribunale, ha deciso di affidare il servizio al Box Office. Per questi lavoratori e per far sì che la biglietteria venga ripristinata all'interno del teatro, come chiedono gli abbonati, è pronta una petizione al sindaco, duemila firme raccolte.
SINDACATI «Noi vogliamo che il Lirico riprenda a vivere e che abbia comunque un futuro - spiega Annalisa Pittiu della Cisl - il momento è grave per tutti, non si può giustificare la minor produzione del teatro con i tagli ai finanziamenti, a cui siamo stati sempre abituati. Noi chiediamo di produrre molto di più a costi più bassi e di non escludere tecnici che hanno una professionalità imperdibile». Per Roberto Camarra (Cgil) «bisogna cambiare rotta e sovrintendente, già sfiduciato in due assemblee dai lavoratori: non è riuscito a intaccare il debito pregresso, cosa ci aspettiamo per il futuro con i tagli sempre più pesanti?». Lo Snater, con Cristiano Barrovecchio e Giampaolo Ledda, ripropone al sindaco di fare un bando per la scelta del sovrintendente. «In questo modo si potranno analizzare più candidature». Ma, prima della nomina, avvertono, «il cda deve essere completo, anche con i rappresentanti della Regione». (c.ra.)
24/10/2010