piazza yenne
Ogni mattina, la zona di piazza Yenne si risveglia con lo stesso scenario. Bottiglie spaccate e tutto ciò che fisiologicamente un uomo può fare. Estate o inverno, la situazione è sempre quella. Susanna Sorchi, nel suo panificio in mezzo ai tanti locali notturni, riassume le lamentele dei residenti: «Via Fara diventa ogni sera una latrina a cielo aperto e, visto che nessuno altrimenti lo farebbe, le signore devono ripulire per conto loro».
Il problema non è solo di chi ci abita, ma anche suo: «Apro alle sei e mezzo del mattino e vedo ragazzi che ancora girano ubriachi e, non essendoci locali aperti, fanno i loro bisogni per strada». Un vespasiano, che peraltro cozza con l'estetica, ci sarebbe anche, ma se persino di giorno le condizioni igieniche sono precarie, è facile capire il perché del suo non utilizzo. Una soluzione potrebbe essere quella di tenere aperti, anche la notte e non solo durante il funzionamento del Mercato, i bagni pubblici nella salita di santa Chiara. Raffaele Atzeni, titolare dell'Enoteca cagliaritana, lo dice da tempo: «Il Comune dovrebbe intervenire perché la situazione non è più sostenibile. E pensare che ci vorrebbe davvero così poco». D'accordo Pietro Damu del Mojito: «Di giorno non entra nessuno e sono aperti, mentre la sera, quando cioè verrebbero utilizzati da centinaia di persone, sono sbarrati. Ditemi voi». (d. g.)
25/10/2010