Cagliari, bolletta d’oro per lo spreco d’acqua del Cavalluccio
Il direttore generale del Comune è anche il presidente di Abbanoa che predica l’uso corretto
PABLO SOLE
CAGLIARI. Zampilli d’oro al Cavalluccio marino. Per la precisione: 24 mila euro l’anno. Ovvero duemila euro al mese.
Un po’ troppo per ammirare i “giochi d’acqua” in una delle fontane più conosciute e frequentate dai cagliaritani. Spettacolo che alle casse comunali, costa caro. Forse perché pare non esista un sistema di ricircolo dell’acqua. Ogni goccia che sgorga nella piazzetta adiacente il parco giochi costa al cittadino 2,66 euro l’ora, 64 euro al giorno. E non potrebbe essere altrimenti, visto che ad alimentare la vasca un tempo popolata da decine di pesci rossi, è la rete idrica cittadina: un rubinetto sempre aperto, giorno e notte, 365 giorni l’anno. A pagare è l’amministrazione, ovvero i cittadini. Uno spreco incomprensibile e paradossale. Anche perché l’ente guidato da Emilio Floris è socio di Abbanoa, il cui presidente Pietro Cadau è al contempo anche direttore generale del Comune. Il gestore unico si è sempre speso in campagne di sensibilizzazione, finanziate con denaro pubblico, volte al risparmio dell’acqua e ad un uso più consapevole di questa importante risorsa. E poi che succede? Che proprio uno tra i soci più importanti di Abbanoa... scialacqui migliaia di euro pescati dalle tasche dei contribuenti perché nessuno si è preso la briga di chiudere un rubinetto. Da quanti anni? Parecchi, pare. In merito - ma il riserbo degli uffici comunali è massimo - sembra che la prima segnalazione agli assessorati competenti sia partita dagli uffici che si occupano del verde pubblico otto anni orsono. In quell’occasione, il dirigente d’area aveva segnalato l’anomala situazione sollecitando un rapido intervento. Che non è ancora arrivato. E son passati, come detto, otto anni. Il secondo capitolo della telenovela è andato in onda qualche giorno fa, con l’ennesima segnalazione, in vista di un progetto di riqualificazione dell’intera area. In sostanza, la missiva suggerisce di trovare una soluzione al problema prima di intervenire. «È giusto sollevare il problema degli sprechi come questo, ma senza polemiche», ha commentato l’assessore all’Urbanistica Giovanni Campus, che pure in merito non ha specifiche competenze se non in relazione alla riqualificazione dell’area. Tant’è: impossibile, ieri, raggiungere l’assessore comunale alla Pianificazione Gianni Giagoni. Di certo il problema “tecnico” sarà risolto nelle prossime ore, dopo anni di menefreghismo costati cari ai cittadini. Rimane però aperta la questione politica. Soprattutto quando si è di fronte ad un’amministrazione comunale che lamenta una cronica mancanza di fondi. La stessa giustificazione addotta quando è arrivata la richiesta di finanziamento per uno dei più importanti festival letterari dell’isola, il “Marina cafè Noir”. Che, per l’edizione 2010 tenuta a settembre, dal Comune otterrà (forse) 12 mila euro.