Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

America, sogno smarrito

Fonte: La Nuova Sardegna
19 ottobre 2010

Quando a emigrare erano gli italiani: lo spettacolo di De Monticelli e Zapparoli



«Storie a mare!» apre il cartellone del Teatro di Sardegna



Un mix di canzone popolare e tradizionale, recitazione, opera lirica.

ENRICO PAU

CAGLIARI. «Storie a mare!», diretto da Guido De Monticelli per il Teatro di Sardegna e da lui scritto con Anna Zapparoli - apertura della stagione del Massimo - racconta del viaggio “verso l’America” che milioni di italiani fin dal 1860 intrapresero per sfuggire alla miseria.
Per sfuggire, anche, all’arretratezza sociale ed economica di un paese che ancora nel Novecento faticava a fare quella rivoluzione industriale che in altre nazioni europee aveva consentito il passaggio da una cultura contadina a quella industriale. L’America, fu un miraggio che molti inseguirono. Molti italiani di oggi ignorano la storia di quegli anni, ignorano il fatto che nei confronti dei nostri connazionali, soprattutto negli Stati Uniti, ci fu un razzismo selvaggio, indiscriminato a volte violento. Su questo tema si sono esercitati in molti, in particolare Emanuele Crialese che con un film sontuoso come «Nuovomondo» ha creato un ritratto poetico e visionario di quei poveri contadini strappati alla loro terra e attratti dal sogno di un paese dove si nuotava dentro il latte.
De Monticelli ha creato uno spettacolo elegante nella forma, affidandosi a una compagnia eterogenea che vede la presenza di attori più esperti Paolo Meloni, Mariagrazia Sughi, Corrado Giannetti e di giovani emergenti, e sono proprio questi giovanissimi a regalare allo spettacolo un’energia particolare soprattutto nei momenti musicali, o nelle gustose citazioni, come quella della Manon, dove emerge il talento di un giovane attore Daniele Gaggianesi che è dotato di personalità e di forza espressiva, cosa assai rara fra i giovani attori italiani.
Lo spettacolo ha momenti importanti e altri meno felici ha però il dono di muoversi dentro un territorio che mischia la canzone popolare e tradizionale, la recitazione, l’opera lirica. Molto efficace la presenza dietro la scena del coro del Teatro Lirico di Cagliari diretto dal maestro Fogliazza, che segna i momenti più emozionanti della messinscena.
Per il resto lo spettacolo si arrichisce delle belle luci di Loic Francois Hamelin che danno al coro una malinconica vibrazione luministica. Da segnalare la prova d’attore di Luigi Tontoranelli che regala il ritratto di un italiano del Sud ironico e disilluso, ottima la Gesummina di Silvia Piovan con il suo ingenuo stupore e l’attesa di suo fratello Caterino, perso nel mare, figura di una mitologia contadina e popolare.
Il finale a sorpresa, preceduto da un ottimo momento corale della compagnia di cantanti, attori e musicisti, è amaro, ricorda il destino dei tanti migranti di oggi ingannati dagli scafisti e pronti a vivere nel “Nuovo Mondo” le umiliazioni del razzismo e le ingiustizie che germogliano dentro l’ignoranza. Completano la compagnia i giovanissimi Elisa Pistis, Daniele Pettinau, Michela Atzeni, Benedetta Borciani, Michele Tuveri e il direttore di scena Basilio Scalas prestato per una volta alla scena.