Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Imprese e sindacati contro l’Anas

Fonte: La Nuova Sardegna
19 ottobre 2010



La chiusura degli stradelli tra la 554 e la 131 isolerà decine di aziende


CAGLIARI. «La chiusura di alcuni accessi sulle statali 554 e 131, decisa dall’Anas nel 2009, mette a rischio centinaia di posti di lavoro». Lo denunciano gli industriali della Sardegna meridionale, le organizzazioni sindacali territoriali, le imprese che operano nelle aree interessate. A nulla sono serviti i ricorsi al giudice di pace.
«L’Anas - ha ricordato il presidente di Confindustria, Alberto Scanu - ha disposto la chiusura di alcune strade per motivi di sicurezza. Si tratta della statale 554 nel tratto compreso tra la statale 130 e la 131 e della statale 131 nel tratto compreso tra il cavalcavia della statale 554 e lo svincolo che disimpegna gli innesti con la 131 diramazione e il nuovo collegamento alla viabilità Cacip che conduce anche all’aeroporto. Le aziende che hanno la sede su queste arterie anche da 40 anni dovrebbero individuare accessi alternativi o sarebbero costrette ad andarsene, in alcuni casi col rischio di non riaprire».
«Sono già state avviate azioni giudiziarie di opposizione ai provvedimenti dell’Anas», ha ricordato Scanu, «anche perchè alle aziende vengono chiesti interventi di arretramento rispetto alla strada, con spese a loro carico (da trenta a quaranta metri dalla strada). Parliamo di aziende che sono in salute e che rischiamo di mettere in gravi difficoltà, e al contempo non agevoliamo nuove iniziative imprenditoriali».
I sindacati denunciano una mancata pianificazione sulla viabilità in questi anni. «C’è un’emergenza da risolvere - ha detto Nicola Marongiu segretario della Cgil - chi ha responsabilità intervenga, a cominciare dal Prefetto di Cagliari e si apra una discussione più larga, con tutti i soggetti interessati».
Per Mimmo Contu della Cisl «viviamo un momento drammatico, con una disoccupazione fuori controllo, non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro, e in queste aziende ce ne sono centinaia a rischio».
«C’è una mancanza di prospettiva dello sviluppo - ha aggiunto Gianni Olla della Uil - il territorio ha bisogno di infrastrutturazione, invece si è preferito accantonare la nuova statale 554».
Imprese, sindacati e Confindustria non contestano le esigenze di sicurezza sollevate dall’Anas, ma chiedono un tavolo di confronto, perchè ha detto Scanu, «la situazione grava sulle aziende che incolpevolmente si trovano a subire le conseguenze di scelte urbanistiche e viarie che hanno inciso su legittime e consolidate localizzazioni produttive». È stato chiesto al prefetto di convocare tutti gli enti interessati, Anas, Cacip, Comune di Cagliari e Comune di Elmas, rappresentanti sindacali e delle imprese, «per ricercare insieme possibili soluzioni» mentre si sollecita un coinvolgimento diretto della Presidenza della Regione, attraverso il Comitato interassessoriale per le emergenze economiche e sociali. Il ricorso al giudice di pace fa emergere anche l’assurdità dei procedimenti amministrativi avviati nei confronti dei titolari delle aziende che si affacciano sulle strade “promuovende”. L’Anas ha emesso quattro verbali di accertamento ad altrettante aziende che usano una stessa uscita sulla 554. Le aziende hanno fatto ricorso singolarmente al giu