Pubblicata sulla gazzetta ufficiale della Regione il 20 settembre la carta dove si ridisegna lo sviluppo economico dell’intero scalo
Si punta al turismo e allo sport, si preserva la pesca e si restituisce ai pedoni la città sul mare
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Passato e pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Regione il 20 settembre: il piano regolatore del porto è operativo. Da Sant’Elia a Sarroch è un succedersi di cambiamenti. Niente che già non si sappia: la novità è che ora tutto ciò che è stato previsto si fa perché così vuole la norma. Il porto ha il suo vangelo, insomma.
Molte cose sono cambiate nel porto di Cagliari, negli ultimi dieci anni, ma è successo sui continui pareri espressi dall’avvocatura dello Stato e dall’Agenzia del demanio, perché la carta regolatrice aveva più di quarant’anni e non contemplava Su Siccu turistica, il fronte di via Roma destinato al diporto, la marineria nella vecchia darsena, i traghetti spostati sulla via San Paolo. Cambiamenti necessari ma introdotti a fatica attraverso laboriose deroghe al documento superato dai tempi. Le novità seguivano tra l’altro le linee guide votate dal Comune che sono state uno dei punti di riferimento nell’elaborazione del piano. A parte lo sviluppo turistico sollecitato dall’intera municipalità, con un’attenzione alle attività storiche della pesca, ma con tutto il porto teso a intercettare il turismo nautico del Mediterraneo, un grande tema di confronto tra Comune e autorità portuale è stata la viabilità. Via Roma è un incubo stradale, grazie al rapporto avviato con l’autorità portuale il grosso dei problemi sarà risolto. In prospettiva, il porto non scaricherà più sulla via Roma le migliaia di mezzi che devono raggiungere le località turistiche, ma non solo: col piano regolatore portuale la città potrà contare sulla nuova forma del porto per risolversi qualche questione aperta. Da sempre citata come il prossimo salotto della città (essendolo già stato fino agli anni Cinquanta del 900), via Roma è un’autostrada. Il tunnel sotto il porto e che lo attraversa per intero, un parcheggio sotterraneo previsto dove ora c’è la capitaneria di porto più altri che potranno essere realizzati se, anziché edifici esterni, in alcuni punti dello scalo si preferirà scavare sottoterra per moltiplicare i parcheggi, faranno sparire dalla via Roma e dai moli la quantità di auto e di camion che ora non possono circolare altrove.
Il piano regolatore non cancella il traffico merci dal porto storico: gli dà un ordine e una misura, rinviando a una delle colmate del porto canale il grosso dei traffici e i cantieri necessari per assistere navi e camion. I pescherecci avranno almeno tre spazi, (oltre Sant’Elia) il più importante sarà nella zona tra il mercato ittico e il vecchio ponte della Scafa. Il piano introduce gli sport nautici e destina spazi per praticarli con piccole officine di assistenza, introduce anche una dichiarata aspettativa verso la riqualificazione dello stadio di Sant’Elia e di tutto quello che sta attorno all’edificio e raggiunge il mare. E’ scritto in chiaro che la passeggiata, il parcheggio a cuore, il porto per la piccola pesca di Sant’Elia sono il tutt’uno di uno splendido camminamento.