Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tassa sulle insegne, la rivolta dei commercianti

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2010

Infuocata assemblea promossa dalla Confesercenti contro le richieste di pagamento inviate dall'Aipa

«Ci chiedono soldi anche per le bacheche con i menu fuori dai ristoranti»
«Misurazioni sbagliate, richieste di pagamento non dovute e sanzioni ingiuste ai danni dei commercianti». Con queste motivazioni la Confesercenti contesta la tassa sulle insegne (reintrodotta l'anno scorso dopo anni di oblio) e auspica la sospensione delle richieste di pagamento in attesa che sia fatta chiarezza. Nello specifico, l'associazione denuncia una situazione di «confusione e scarsa trasparenza» e chiede all'Aipa (società che gestisce per conto del Comune la riscossione del balzello) che siano rifatte le verifiche sulle dimensioni delle insegne. Chiede inoltre al Comune che siano revisionate le tariffe «in modo da renderle eque e rispettose» e mette a disposizione dei suoi associati l'ufficio legale per esaminare le singole situazioni (info 070/402370), in modo da supportare chi intenda presentare opposizione.
L'ASSEMBLEA Ieri sera decine di commercianti si sono ritrovati all'Hotel Caesar's. Ad accoglierli il presidente della Confesercenti, Roberto Bolognese, e i rappresentanti dell'Aifil (Associazione italiana fabbricanti insegne luminose), Claudio Rossi e Alberto Lai, affiancati dal legale Francesco Laruffa. «Ancora una volta stanno arrivando da parte dell'Aipa», hanno spiegato gli organizzatori dell'incontro, «esose richieste di pagamento della tassa sulle insegne». Un balzello che dovrebbe essere pagato solo dai commercianti che hanno un'insegna che supera i 5 metri quadri, ma che starebbe arrivando anche ai possessori di piccoli esercizi (per esempio le edicole) perché a detta della Confesercenti alcune misurazioni non sarebbero state eseguite correttamente. «L'Aipa è subentrata nel servizio alla Gestor nel maggio dell'anno scorso», spiega Bolognese, «e tra luglio e ottobre ha sguinzagliato per le strade squadre di ragazzi, provvisti di metro, incaricate di rimisurare tutte le insegne perché la vecchia banca dati era rimasta in possesso della Gestor in seguito a un aspro contenzioso con il Comune». Il risultato? «A gennaio», riferisce Alberto Lai (Neon Europa), «sono arrivate le prime richieste di pagamento basate su misurazioni spesso errate e il mese scorso i commercianti si son visti recapitare un'ulteriore richiesta di pagamento relativa al 2009, quindi retroattiva e per giunta maggiorata del 200% per l'applicazione di non meglio precisate penali».
I COMMERCIANTI Marino Murtas, titolare del negozio Leaderchip, si è così ritrovato a dover versare 3 mila euro e come lui tanti altri. «Beffati anche i ristoratori», riferisce Andrea Bozzo, del consorzio Centro storico, «che hanno dovuto pagare perfino per le bacheche coi menu, esposte all'ingresso». «Una situazione complessa», commenta l'avvocato Laruffa, «ma faremo di tutto affinché le richieste di pagamento siano sospese». Una posizione condivisa dai consiglieri comunali Paolo Casu, Ninni Depau ed Ettore Businco che hanno presentato una mozione in consiglio per chiedere l'accoglimento in via cautelativa di tutte le domande di sospensione.
PAOLO LOCHE

14/10/2010