Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Museo Betile, la procedura va avanti

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2010

Nessuno vuole l'opera milionaria ma gli uffici della Regione aggiudicano un appalto collegato: «È un atto dovuto»

Gara da 356 mila euro per la verifica del progetto Hadid
La gara d'appalto è stata aggiudicata il 22 settembre. Ma sul museo è stata messa una pietra tombale da tempo.
Che il Betile non s'abbia da fare è chiaro ormai da quasi due anni. Sull'argomento hanno messo una gigantesca pietra tombale Comune, consiglieri regionali del centrodestra e Parlamento. E ancora: sul museo disegnato da Zaha Hadid hanno pure indagato i pm anti-cricca della Procura di Firenze. A vedere gli atti formali però viene qualche dubbio. L'ultimo porta la data del 22 settembre del 2010.
LA GARA Appena venti giorni fa la direzione generale dei Beni culturali della Regione ha aggiudicato la gara per il «servizio di verifica della progettazione» e di «supporto al Responsabile unico del procedimento per la realizzazione del Museo dell'arte nuragica e dell'arte contemporanea del Mediterraneo». Un appalto da 356 mila euro che sostanzialmente servirà per controllare la compatibilità del progetto dell'architetto iracheno con le leggi regionali e statali.
«DATECI I DISEGNI» Un lavoro di cui si occuperà Siciv srl, impresa bresciana specializzata in questo tipo di verifiche, che adesso attende con impazienza i documenti dalla Regione: «Aspettiamo che gli uffici ci inviino i disegni per poter iniziare», dice al telefono Roberto Satriano, un impiegato della società lombarda. Ma l'idea del Betile non era stata accantonata? «Questo non lo so e non mi compete saperlo. So soltanto che abbiamo vinto noi la gara e il nostro ruolo è quello di verificare il progetto e dare assistenza al responsabile del procedimento».
LA PROCEDURA Nei corridoi dell'assessorato ai Beni culturali parlano di «atto dovuto», nel senso che questo appalto da oltre trecento mila euro è parte di una procedura complessa con cui la Regione - ai tempi del governo Soru - intendeva costruire il Betile. Non solo: si fa notare che in viale Trieste non è arrivato nessun documento ufficiale che blocchi il progetto. La cosa più curiosa sta nelle tre riunioni (settembre e novembre 2009, poi l'ultima a aprile 2010) che la Commissione di gara ha tenuto prima di aggiudicare l'appalto alla Siciv: tutte convocate quando era già chiaro, almeno a parole, il destino del museo dell'arte nuragica di Sant'Elia. La società bresciana ha saputo di essersi portata a casa la gara dalle colonne del Corriere della Sera, dove domenica scorsa è stato pubblicato l'avviso di «gara aggiudicata».
LA RISPOSTA Non ci si poteva fermare prima? La direzione generale dei Beni culturali, in una nota ufficiale, dice di no: «Si precisa che l'avviso, trattandosi di atto dovuto, è relativo alla conclusione del procedimento di evidenza pubblica per l'affidamento dei servizi di verifica e validazione del progetto preliminare, attività propedeutica all'approvazione del progetto preliminare». Insomma, anche questo ultimo passaggio da centinaia di migliaia di euro non è altro che «l'esecuzione del contratto stipulato dalla Regione Autonoma della Sardegna con la società Zaha Hadid Limited, aggiudicataria del bando».
E dunque nessuno ha potuto fermare il treno in corsa: un convoglio da oltre un milione di euro - 700 mila alla Hadid, 350 alla Siciv - per un progetto destinato a rimanere negli archivi della Regione.
MICHELE RUFFI

14/10/2010