Un corteo muto con il rettore, i presidi e gli studenti, raggiunge il Comune
Ma i ricercatori ribadiscono: «I vertici dell’Ateneo si dimettano»
BETTINA CAMEDDA
CAGLIARI. «Senza Università, nessun futuro»: in prima linea questa volta sono scesi gli 11 presidi dell’ateneo e con loro il rettore Giovanni Melis, duramente contestato nei giorni scorsi da studenti e ricercatori.
Ieri sera oltre cinquecento tra studenti, professori e ricercatori hanno aderito al corteo silenzioso promosso dai presidi che da via Università ha proseguito fino al Comune di Cagliari. «Manifestiamo il nostro disagio rispetto ad una politica di governo che sta ridimensionando il ruolo dell’Università - spiega il Rettore Giovanni Melis - noi chiediamo che l’università venga potenziata per favorire anche lo sviluppo economico e sociale del territorio. Gli studenti volevano una chiusura sine die delle lezioni ma credo sia giusto difendere il diritto allo studio degli studenti». Una delegazione di presidi, con portavoce il Preside della facoltà di Scienze politiche Paola Piras, ha incontrato il Sindaco di Cagliari Emilio Floris. «L’Università ha bisogno del sostegno della città, delle famiglie e delle Istituzioni»: dichiara Paola Piras che ha espresso anche grande preoccupazione per la drammatica situazione dei giovani ricercatori, ricordando che la ricerca è alla base del futuro del territorio. Tra le richieste messe in risalto dai presidi, il reintegro dei tagli al Fondo di Finanziamento ordinario per garantire didattica e ricerca, la fine dei tagli al turn over con la riapertura del reclutamento, il riconoscimento del ruolo dei ricercatori e delle risorse per la loro carriera, un vero sostegno al diritto allo studio e il reintegro dei tagli stipendiali per il personale. Il sindaco, in risposta, ha garantito il suo sostegno a Presidi e studenti almeno fino alla fine del suo mandato, previsto fra qualche mese. Dura la risposta dei ricercatori della Rete 29 Aprile che, pur ritenendo opportuno partecipare alla manifestazione per far conoscere la situazione di crisi, hanno ribadito il dissenso alla decisione, presa ieri dal Senato Accademico, di far partire l’anno accademico e hanno chiesto di nuovo le dimissione del Rettore e dei Presidi.