Martina La Ragione a Pirri
È una pièce energica e divertente, danzata con bravura e raccontata con humour, quella che Martina La Ragione, della compagnia Déja Donné, porta in scena alla Vetreria di Pirri per la rassegna Autunno Danza. In Portrait series movimento e parola, geometrie dello spazio e narrazione, convivono come piani performativi paralleli, dove la performer campana ripercorre la sua storia. “Non faccio uso di stupefacenti, non sono mai stata arrestata, non sono sposata e non sono una rockstar. Non sono riuscita a diventare una pattinatrice, a suonare il pianoforte, ad andare all'università: io danzo” racconta in apertura, mentre il pensiero inizia a frugare tra i ricordi. Trovano posto i cibi che non piacciono, le coreografie imparate da bambina (targate Michael Jackson ed Heather Parisi), l'amore per la danza classica, i primi saggi davanti a mamma e papà, il desiderio di indipendenza, i fidanzati rubati dalla migliore amica, i primi ingaggi nelle discoteche di Parigi ballando Billie Jean , le parti del corpo di cui andar fiera e quelle che hanno subito incidenti. Un lavoro rivelatorio che miscela duttilità ed energia, forme nitide e figure a terra, salti e impulsi di braccia, a cui il pubblico riserva caldi applausi.
Applausi che non mancano per la coreografie presentate qualche giorno prima da Carla Onni, Antigone Avdi, Antonio de la Fe Guedes, accompagnate dalle sonorizzazioni dell'uruguaiano Reinaldo Young, diviso tra armamentari tecnologici e chitarra elettrica. Una serata che nella prima parte sceglie l'assolo come chiave estetica e nella seconda un disegno a tre dal titolo Embodied che punta a descrivere comportamenti maschili e femminili ispirandosi al corpo come contenitore di segni e codici. Autunno Danza prosegue oggi alle 21 con Rumore bianco , presentato da LiberaMente, coreografato da Manuela Piga, con le musiche di Peter Waters e Alessio Meloni. (ca. ar.)
12/10/2010