L'esponente del Pdl durante un convegno: «Candidato scelto tra chi ha più consenso»
Il senatore propone le primarie di coalizione per le comunali
La «disponibilità» del senatore a partecipare alle comunali è stata ufficializzata durante un convengo dell'associazione Pro Sardegna.
Comincia con un minuto di silenzio per i militari morti in Afghanistan. «Dedicato a chi ha dato la vita per la libertà». Poi prosegue con una canzone. «Libertà è partecipazione». Piergiorgio Massidda si fa aiutare da Giorgio Gaber per spiegare bene cosa pensa della politica e soprattutto del partito che lo ha visto tra i padri fondatori - era tra i cento primi firmatari per la costituzione del Pdl - e che ora sente un po' stretto: «Lo ha detto proprio in queste ore Berlusconi: il partito, e non il governo, ha fatto diversi errori. Abbiamo dato un'immagine sbagliata. Si riferiva a Fini? Non credo».
LE PRIMARIE Ma la notizia più importante è che ieri il senatore del Popolo delle libertà ha dato i crismi dell'ufficialità alla sua «disponibilità» per la candidatura a sindaco di Cagliari. Non solo. Tutto il discorso - in una sala di un hotel cittadino - di Massidda ha ruotato attorno alle primarie. «Il capoluogo è la locomotiva della Sardegna e il suo governo non può essere oggetto di baratto. Il candidato sindaco deve essere scelto dalla gente».
Prende fiato e rilancia: «Se dovessero scegliere a Roma la mia candidatura, io rinuncerei: voglio il consenso della gente, non imposizioni dall'alto di cui gli elettori si sono stufati. Lo dimostra il risultato delle provinciali». Già, le provinciali. Massidda usa il risultato delle urne come un feticcio («Abbiamo preso l'11,8 per cento, meglio di molti altri partiti») e lo trasforma in grimaldello per partecipare alla corsa per Palazzo Bacaredda: «Se non verrà data la possibilità di fare le primarie, parteciperò lo stesso alle comunali».
L'ATTACCO Nei quaranta minuti che aprono il convegno dell'associazione “Pro Sardegna” non mancano gli attacchi al centrosinistra e più precisamente all'avversario Graziano Milia, presidente della Provincia: «La politica deve tornare ad occuparsi dei problemi della comunità. Invece in Consiglio si parla solo di Sakineh». Poi chiarisce, quasi frenando: «Certo, mi rimetterò a quello che deciderà Berlusconi. Ma Berlusconi dovrà ascoltare anche me».
L'APPOGGIO In platea, Francesco Cesare Casula e Gianfranco Scalas approvano. Scalas interviene dopo pochi minuti, e da presidente di Fortza Paris sottoscrive «al 90 per cento» la posizione di Massidda: «Ben vengano le primarie, se fatte bene e aperte a tutta la coalizione». La proposta c'è. Gli sviluppi? Il senatore assicura: «Incontrerò il presidente del Consiglio nei prossimi giorni».
MICHELE RUFFI
12/10/2010