Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Acqua, prezzi su anche nell'Isola

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2010

Bollette più care del 6%, ma a Cagliari un metro cubo costa 10 centesimi in meno della media italiana

Autorità d'ambito: 110 milioni per le reti sarde
L'acqua, un bene prezioso che gli italiani pagano caro. Negli ultimi 12 anni il costo della bolletta è infatti cresciuto dell'85% mentre solo nell'ultimo anno l'incremento ammonta a +6,16%. Prezzi in crescita anche nell'Isola sebbene in misura inferiore rispetto alla media nazionale. A fare il quadro sul conto che gli italiani devono pagare per poter usare l'acqua è stata Federconsumatori (in collaborazione con il Centro ricerche Creef) che ha condotto l'ottava indagine nazionale sulle tariffe del sistema idrico, basata su 72 città campione.
LO STUDIO Secondo la ricerca una famiglia di media dimensione deve pagare ogni anno 285,37 euro (per un consumo di 200 metri cubi), ovvero 1,43 euro al metro cubo. La cifra varia a seconda delle città: Milano è la più economica (con 0,54 euro) e Firenze la più cara (2,24 euro). In mezzo tutte le altre realtà e anche Cagliari (con una tariffa che vale per tutta la Sardegna) che, con un costo di 1,33 euro al metro cubo, è sotto la media nazionale (con una bolletta di 265,48 euro). L'indagine ha poi confrontato i costi del 2010 con quelli dell'anno precedente in 47 città, quelle che hanno fornito i valori per entrambi gli anni. Ebbene la bolletta media in questo caso sale a 328,22 euro contro i 309,19 del 2009 (+6,16%). Aumento che nell'Isola si ferma al 6%, passando da 265,48 ai 281,4 del 2010.
LE VOCI Per ottenere il costo totale, però, si deve tenere conto delle diverse componenti della bolletta. E così in Sardegna la quota del 2009 è formata da 15 euro di quota fissa, 131,05 euro di consumi, 27,4 euro per il servizio fognature, 67,90 euro per la depurazione e 24,13 euro di Iva. Conteggio utile a capire quale delle componenti sia in crescita. «I consumi in Sardegna, come nel resto d'Italia, non sono aumentati», sottolinea Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa. «L'incremento della bolletta è da ricondurre all'adeguamento delle tariffe all'inflazione». Difficile invece quantificare quanto gli sprechi dovuti alle perdite della rete incidano sul costo totale. «Di sicuro servono investimenti sulla rete e una corretta valutazione della politica tariffaria che miri a far pagare il giusto e a tutti», aggiunge Murtas. Più critico il giudizio del responsabile sardo di Adiconsum, Giorgio Vargiu: «Le tariffe saranno cresciute del 6% ma solo rispetto all'anno scorso. Se però paragoniamo la crescita alla gestione precedente all'arrivo di Abbanoa l'incremento è del 150%».
PROPOSTE Come interventi immediati Federconsumatori propone quindi l'istituzione di un Authority per il servizio idrico, la definizione di parametri omogenei per la qualità del servizio e l'articolazione delle tariffe anche in base al contesto sociale degli utenti con la verifica periodica di reti e infrastrutture. Punti su cui è d'accordo anche l'Adiconsum. Ma Abbanoa avverte: «La tendenza nel resto d'Italia è quella di aumentare le tariffe. Da noi sono ferme da anni, se si esclude l'inflazione», conclude Murtas. «Sarà difficile, quindi, avere bollette più leggere».
INVESTIMENTI E proprio ieri l'Autorità d'ambito della Sardegna ha reso noto di aver messo a disposizione i primi fondi per migliorare il servizio idrico. Si tratta «di progetti per oltre 110 milioni di euro», si legge in una nota. Fondi che permetteranno ad Abbanoa di avviare la gara per la sistemazione della rete. «Stiamo lavorando in sinergia con le istituzioni coinvolte», dice il commissario dell'Ato, Francesco Lippi, «con l'obiettivo di sbloccare subito le risorse esistenti utili per ottimizzare una delle più importanti risorse che entra nelle case dei sardi: l'acqua». E la prossima settimana partiranno gli incontri con gli enti locali.
ANNALISA BERNARDINI

08/10/2010