Il sacerdote contesta alcune frasi di Floris dopo l’assemblea di luglio
L’attacco a Mani: «Non sono mai stato un sobillatore»
CAGLIARI. Qualche sassolino dalle scarpe deve pur toglierselo. E don Mario non si fa certo pregare. L’arcivescono Mani prima di ogni altro è nei suoi pensieri (si fa per dire): «Mi ha dato del sobillatore durante quella famosa assemblea di luglio mi ha offeso, sostenendo che avrei indirizzato contro di lui la comunità. Non è vero ed è anche per questa ragione che ho duramente conntestato la sua decisione di trasferirmo: rientra nelle sue prerogative ma ne ho chiesto il perchè dall’inizio e non ho ricevuto risposte. Nemmeno oggi che ho presentato un ricorso per via gerarchica, ho avuto delle risposte. Sono più che mai convinto che la decisione dell’arcivescovo è sbagliata: mica perchè è stata presa contro di me ma contro il quartiere». Nel mirino anche il sindaco Emilio Floris: «Lui, in quei giorni di luglio, ha parlato di strumentalizzazione, ha detto che mi sarei fatto guidare. Ma da chi? chi. Dietro i miei atti - sia chiaro - non ci sono intenti di caratterepolitico, chi mi conosce lo sa bene. E io aspetto il sindaco Floris domenica alla messa di Sant’Eulalia».
Intanto si è svolta ieri la prima riunione dell’associazione Cresia, costituita dai fedelissimi di don Cugusi: un sito web e un giornale (diretto da Bachisio Bandinu) per continuare la battaglia di Sant’Eulalia. Auguri.(ad)