La commissione comunale apposita chiede l’intervento del sindaco
CAGLIARI. Imposte comunali sulle insegne e sull’ombra: è guerra. A dichiararla è uno schieramento trasversale che comprende la Confesercenti, i titolari delle attività e i consiglieri della commissione Attività produttive Paolo Casu, Ninni Depau e Ettore Businco. Oggetto del contendere: le cartelle recapitate in questi giorni dall’Aipa, concessionaria del servizio esazione per conto del Comune, che riportano cifre nel miglior caso triplicate rispetto ai canoni degli anni scorsi. «Colpa della scarsa competenza di chi ha effettuato i rilievi nei mesi scorsi - ha tuonato Casu - ma in un periodo di crisi come questo, non si può caricare i commercianti di costi così alti soprattutto quando, in materia, manca la certezza del diritto. Le norme sono infatti confuse e mal applicate e così può capitare, com’è effettivamente stato, che ad alcuni negozianti venga chiesto di pagare qualcosa come 12mila euro per le insegne, le vetrofanie e i poster». Una situazione definita insostenibile e al limite del paradossale. Anche per questo Casu, Depau e Businco hanno presentato una mozione che impegna il sindaco e la giunta ad adottare una sospensiva, fino a quando non saranno fissate regole certe. «Oltre a questo - ha affermato il presidente provinciale di Confesercenti Roberto Bolognese - abbiamo deciso di fornire ai nostri associati l’assistenza legale gratuita e, in seconda battuta, ci rivolgeremo ad un team di tecnici che avranno il compito di ripetere i rilievi». Una sorta di “perizia di parte”, insomma, per dimostrare che gli importi richiesti dall’Aipa sono per così dire «sballati». Il Comune assiste: gli archivi delle attività commerciali sono in mano alla Gestor, in causa con l’amministrazione per circa 5 milioni. (p.s.)