Lo Stato non trasferisce i fondi alla Regione e il Comune non può effettuare i pagamenti
Bloccati crediti per quasi 18 milioni. Appello di Sanjust (Pdl)
Lo Stato non trasferisce i finanziamenti alla Regione. La Regione non li versa al Comune. E il Comune non paga le imprese che hanno effettuato lavori pubblici. E le aziende, in difficoltà, iniziano a licenziare e rischiano di morire.
È l'effetto perverso sull'economia locale del Patto di stabilità, l'accordo stipulato dai paesi membri dell'Unione Europea sul controllo delle rispettive politiche di bilancio, che impone un deficit pubblico non superiore al 3% del Pil e un debito pubblico al di sotto del 60% del Pil. Quando si raggiungono quei parametri la spesa si blocca a cascata: Stato, Regioni, Comuni, Enti, imprese. E la crisi cresce. Non a caso tutti i Comuni lanciano appelli. E qualcuno disobbedisce e sfora.
LE CIFRE Del resto le cifre sono importanti. Il debito della Regione nei confronti del Comune, ad esempio, è di 16 milioni di euro, 9 dei quali sono fondi della legge 37 del '98. Una legge nata per favorire interventi per l'occupazione e lo sviluppo che, paradossalmente, sta involontariamente causando disoccupazione e affossando le imprese.
I CREDITI DEL COMUNE Il risultato è che il Comune, pur vantando crediti dalla Regione (16 milioni), dall'Autorità d'ambito (1,2 milioni), e da Area (2,6), ha impegni bloccati per 13 milioni di euro nel titolo primo del bilancio, che riguarda la fornitura di beni e servizi. Ma sono stati bloccati anche pagamenti sul titolo secondo, cioè con atto liquidativo approvato, per 4,5 milioni, che entro la fine dell'anno potrebbero lievitare a dieci. E sono questi, in particolare, ad essere reclamati da circa 80 tra imprese e professionisti. Che hanno costruito parcheggi, piazze o palazzi, ristrutturato scuole, asfaltato strade, che hanno concluso i lavori da mesi o anni e che non vengono pagati nonostante i mandati di pagamento siamo pronti.
LE IMPRESE Renzo Barontini, responsabile della cooperativa Euco, ha in corso da 19 mesi la ristrutturazione della scuola Riva. «Abbiamo fatto molti lavori per il Comune, che nei pagamenti è sempre stato puntuale. Ora con loro abbiamo due problemi: uno burocratico, perché gli uffici a cui facciamo riferimento per la progettazione non hanno sufficienti competenze e uno amministrativo, nel senso che non ci pagano. Questo significa», spiega Barontini, «che metteremo in cassa integrazione parte dei nostri dipendenti e che, se le cose non cambiano, li dovremo licenziare».
APPELLO DI SANJUST Il problema è stato segnalato da Carlo Sanjust, consigliere regionale del Pdl, che ha presentato un'interrogazione all'assessore al Bilancio Giorgio La Spisa. «Credo che la Regione possa immediatamente sbloccare 4 milioni di euro dei 16 dovuti al Comune e renderli immediatamente esigibili. Con questa somma, Cagliari riuscirà a liquidare il dovuto alle imprese che da tempo reclamano il pagamento delle fatture.
L'ASSESORE Antonello Melis, assessore al Bilancio, conferma tutto. «I problemi delle aziende li abbiamo presenti, perché ci dialoghiamo ogni giorno. I loro pro sono anche i nostri. Monitoriamo costantemente la situazione dei conti e attraverso accorgimenti interni e recuperando qualcosa dalla Regione contiamo di sbloccare presto i pagamenti. Sono ottimista». (f.ma.)
03/10/2010