Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alfieri addio, il vecchio teatro cederà il posto a un palazzo

Fonte: L'Unione Sarda
1 ottobre 2010

Via della Pineta. Gli spettacoli tutti al Massimo


Nella prossima stagione di prosa del Teatro Stabile della Sardegna non ci sarà l'Alfieri: il contratto è stato sciolto un anno prima. Vano lo sforzo di artisti e cittadini che hanno raccolto 8400 firme.
Non si può dire che sia stato un colpo di teatro: la decisione, già presa da mesi, è stata solo confermata. Non ci sarà più l'Alfieri, nella prossima stagione di prosa del Teatro Stabile della Sardegna. Il contratto, valido fino al 2011, è stato sciolto in anticipo, e la storica sala di via della Pineta si avvia verso la demolizione, per lasciare spazio ad appartamenti e negozi. E la programmazione, che fin dal 1981 si svolgeva in quell'atmosfera soft e accogliente, ora sarà messa in scena interamente al Teatro Massimo.
LA DEMOLIZIONE A nulla è valso lo sforzo di artisti e gente comune, che negli ultimi mesi ha raccolto firme e si è ritrovata su Facebook, dove la petizione per evitarne la chiusura è arrivata a contare 8.400 iscritti. Costruito da Umberto Cossu nel 1962, l'Alfieri è stato negli anni Ottanta l'unico teatro della città: il Massimo, infatti, chiuse i battenti nel 1982, mentre il Lirico vide la luce solo nel 1993. Ora il figlio di Umberto, Guido Cossu, non può fare a meno di calare il sipario. Troppi i costi, troppa la concorrenza dei multisala, che hanno fatto chiudere, uno dopo l'altro, tutti i cinema della città. «C'è delusione e tristezza, certo», ammette Cossu. «Ma non si poteva continuare così: l'anno scorso abbiamo avuto solo quattro spettacoli. Quando i progetti saranno approvati, inizieremo la demolizione, per ora stiamo smontando le attrezzature». Saranno rimosse anche le decorazioni del foyer, opera del pittore Dino Fantini, fiore all'occhiello del teatro, che - assicura Cossu - saranno salvaguardate e valorizzate.
IL PROGETTO Al posto delle poltroncine sorgerà «un palazzo moderno e signorile, con due piani di parcheggi sotterranei, forse più di quelli che serviranno ai residenti, e al piano terra un bar o un piccolo market», ipotizza Cossu. «Bisogna guardare al futuro, ma spero che la città non dimentichi tutto ciò che abbiamo fatto finora». Non sarà il caso di Maria Grazia Sughi, presidente del Teatro Stabile della Sardegna: «È l'unica nota triste, ci abbiamo trascorso tanti anni ed è parte della nostra vita».
IL MASSIMO Ora l'attrice fiorentina si prepara ad inaugurare la stagione del Massimo, il 7 ottobre. «Un cartellone di valore, che fa invidia ai grandi teatri nazionali. E i prezzi non sono affatto eccessivi, perché vogliamo attirare i giovani». Infatti gli abbonamenti, rispetto all'anno scorso, sono più che raddoppiati.
FRANCESCO FUGGETTA

01/10/2010