Intervento ieri mattina dei Vigili del fuoco e degli uomini della Protezione civile comunale
Transennata l'area: è il terzo crollo dall'inizio dell'estate
Nuova frana nel costone di Calamosca. Sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli uomini della Protezione civile. La zona è stata transennata.
Ancora una frana a Calamosca. A due mesi dal precedente smottamento che aveva rischiato di investire una bagnante, ieri mattina un altro pezzo del costone roccioso attiguo alla spiaggia è venuto giù dalla scogliera. Una grande quantità di materiale argilloso e diversi massi di notevoli dimensioni si sono staccati all'improvviso dal vecchio fronte franoso lungo circa dieci metri e alto tre in corrispondenza della caserma dell'esercito. I primi ad intervenire (intorno alle 11) sono stati i Vigili del fuoco di Cagliari con la squadra del “Distaccamento Porto”, guidata da Emanuele Ghironi. Dopo un accurato sopralluogo sia a terra che via mare, sono giunti sul posto anche alcuni agenti della polizia municipale e i tecnici della Protezione civile comunale capeggiati da Paride Simbula.
LA FRANA Il nuovo smottamento si è verificato in un punto già interdetto al passaggio e alla balneazione a seguito degli ultimi episodi franosi del 13 giugno e 18 luglio. Se nel primo caso lo smottamento si era verificato alle 9 con la spiaggia semivuota e nessuno si era accorto di nulla, nel secondo, alcuni massi erano caduti di pomeriggio sull'asciugamano di una bagnante che fortunatamente si trovava in acqua. Ieri, invece, la frana non ha avuto testimoni perché, complice il cattivo tempo, la spiaggia era deserta. Anche stavolta la Protezione civile ha transennato l'area interessata dal cedimento. Transenne che si sono aggiunte a quelle sistemate a giugno e a luglio. «Si tratta di una zona molto frequentata dai pescatori amatoriali», afferma Salvatore Fois (Protezione civile), «E anche se dall'inizio dell'estate ci sono i cartelli di divieto d'accesso e rischio-frane, sono tanti gli incoscienti che continuano ad avventurarsi sugli scogli. Solo il caso ha voluto che non ci fosse nessuno, altrimenti ci saremmo ritrovati a commentare una tragedia».
I PERICOLI Quella di ieri è stata di maggiore entità rispetto alle frane estive. Si parla, infatti, di alcune decine di metri cubi di materiale argilloso misto a massi piombato in mare da un'altezza di tre metri. «Purtroppo», spiega Anna Pes, ingegnere della Protezione civile, «la vegetazione è quasi del tutto scomparsa in quel punto, per cui non è facile distinguere con precisione il nuovo fronte franoso da quello vecchio. Lunedì potremo essere più precisi, dato che abbiamo fatto una serie di rilievi». Tutta la zona tra la Sella del Diavolo e il promontorio di Sant'Elia non è nuova al rischio frane. Esistono precedenti anche tragici, tra cui un incidente mortale che risale a venticinque anni fa.
PAOLO LOCHE
25/09/2010