E il Sant'Elia? «Non ha più senso, al suo posto vedrei bene un parco»
Quella di Sant'Elia rimane una ferita aperta: «Ho preso solo schiaffi in questi anni», dice Massimo Cellino. E ora che tutto sembra avviato verso la costruzione dello stadio a Elmas, il presidente rossoblù commenta: «È uno spreco che quell'area sia occupata dallo stadio. Quando ero piccolo io quell'area era unu muntronaxiu , un immondezzaio, ora è in centro. È uno spreco occuparla con lo stadio, ci vedrei bene anche un parco. Perché non lo faccio più a Cagliari? Stimo il sindaco come persona, ma i problemi di Cagliari sono sotto gli occhi di tutti. Non è solo il Sant'Elia, è un discorso generale che riguarda tante cose di una città che ha sottovalutato troppi problemi. Cagliari non riesce a partorire niente di nuovo».
Il consigliere regionale e comunale Edoardo Tocco (Pdl) si dice «dispiaciuto e profondamente amareggiato nel pensare di non poter più vedere la mia squadra del cuore giocare nella mia città». Il rischio è con l'abbandono dello stadio da parte del Cagliari calcio «anche il quartiere di Sant'Elia non ricada nel dimenticatoio politico e sociale. I cittadini non consentiranno che lo stadio dei successi rossoblù diventi un altro rudere, come l'ospedale Marino, ma vuole vederlo risorgere. Potrebbe diventare una nuova polistruttura alternativa per grandi eventi sportivi, culturali e musicali e polo attrattivo anche per il quartiere». ( m.r. )
25/09/2010