Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pensioni, la finestra diventa mobile: l'uscita dal lavoro slitta di un anno

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2010

Dal primo gennaio 2011 il decreto 78/2010 allunga i tempi per l'assegno. Più penalizzati gli autonomi


Novità in vista per chi dovrà andare in pensione dal prossimo primo gennaio. Con il decreto 78/2010 l'addio al lavoro slitta di un anno per i lavoratori dipendenti. Gli autonomi invece dovranno aspettare 18 mesi.
A poco più di due anni di distanza dalla riforma del Welfare del 2008, le pensioni cambiano di nuovo: dal primo gennaio 2011 per la maggior parte degli italiani si allontana ancora una volta il momento dell'uscita dal lavoro. Due sono le importanti novità riportate dal decreto legge 78/2010. La prima riguarda tutte le categorie di lavoratori siano essi pubblici o privati, che dal 2011 dovranno soggiacere alla nuova finestra mobile o a scorrimento che in pratica farà slittare la decorrenza della pensione di 12 se non di 18 mesi rispetto all'attuale normativa. La seconda novità investe solo le donne del settore pubblico che dal 2012 potranno andare in pensione solo al compimento dei 65 anni di età. C'è da considerare inoltre che per i lavoratori che ancora dovranno attendere alcuni anni per la pensione a breve interverrà un'ulteriore novità: dal 2015 diventerà mobile anche l'età di pensionamento che ogni 3 anni sarà adeguata alla speranza di vita della popolazione. Come è facile prevedere l'età del pensionamento sia per donne che per uomini aumenterà ancora.
LA FINESTRA MOBILE Da gennaio del 2011 al posto delle finestre previste dalla legge 247/2007, scatterà la finestra mobile o a scorrimento. Si tratta di una decorrenza personalizzata, collegata al momento in cui si raggiungono i requisiti per il pensionamento di anzianità o vecchiaia. In pratica i lavoratori dipendenti dovranno attendere altri 12 mesi per percepire la pensione o 18 mesi se si tratta di lavoratori autonomi.
PER IL LAVORATORE DIPENDENTE Quanti maturano da gennaio 2011 i requisiti per la pensione di anzianità con meno di 40 anni di contributi, non potranno più contare sulle due finestre annuali di giugno e luglio. Con la finestra mobile l'assegno spetterà 12 mesi dopo il perfezionamento del diritto con il sistema delle quote che, come è noto, si raggiunge sommando all'età anagrafica richiesta gli anni di retribuzione. In pratica, però, rispetto ad oggi il ritardo varierà da 1 a 6 mesi in quanto dai 12 mesi richiesti dalla legge, bisognerà togliere quelli già previsti attualmente.
Le pensioni di vecchiaia saranno ancora più danneggiate dalla nuova normativa. Infatti, anche per loro la decorrenza scatta dopo 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti ma, essendo state abolite le quattro finestre previste per questa categoria, l'attesa sarà ancora maggiore. In pratica a seconda della data in cui vengono raggiunti i requisiti, l'attesa sarà superiore di 7 o 9 mesi.
PER I LAVORATORI AUTONOMI Chi se la passerà peggio saranno gli artigiani, i commercianti e i coltivatori diretti che con l'entrata in vigore della finestra mobile potranno percepire per la prima volta la pensione solo dopo 18 mesi dalla maturazione dei requisiti per la pensione di anzianità e vecchiaia. Il danno per questa categoria sarà ancor più pesante per la pensione di vecchiaia. Si verificherà infatti un attesa che varia da 9 a 12 mesi.
40 ANNI DI CONTRIBUTI Anche per le pensioni di anzianità liquidate a chi ha raggiunto i quarant'anni di contributi, l'assegno decorrerà dopo 12 o 18 mesi a seconda che si tratti di lavoratori dipendenti o autonomi. Al ritardo con cui riceveranno la pensione si aggiunge, soprattutto per i dipendenti, la penalizzazione dovuta al fatto che la contribuzione eccedente i quarant'anni è infruttifera per il calcolo della pensione con il sistema retributivo.

22/09/2010