DOMENICA, 19 SETTEMBRE 2010
Pagina 1 - Cagliari
L’assessore Campus: «Non si tratta di estetica ma di cura delle piante»
Con due parchi in più e i fondi che non crescono bisogna stabilire quali sono le priorità
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. All’assessore all’ambiente, Giovanni Campus, sarebbe piaciuto se le jacarande fossero state ripiantate in piazzetta Maxia e non tenute nel cimitero di via Biasi (l’assessore lo chiama in modo meno crudo: deposito). Ma è l’agronomo che ha deciso e, spiega, davanti alle scelte tecniche non si discute: qui non si tratta di estetica ma di cura di esseri viventi.
Dopo l’incidente di viale Trieste dove un giovane cameriere è finito in coma per essere scivolato col suo scooter sull’impasto oleoso formato dalle bacche cadute dai ficus, la polemica sulla gestione del verde a Cagliari è esplosa. Le bacche, infatti, cadono ogni settembre di ogni anno e in quel tratto di viale Trieste causa, appunto, il microclima che si forma per alcune caratteristiche della strada e dei palazzi, oltre che dell’alberatura, spesso in questo periodo o subito dopo, quando pioviggina, succede che i pedoni scivolino. Il provvedimento adottato dal Comune dopo l’incidente è stato drastico: gli alberi di viale Trieste sono stati quasi privati della chioma, quando lo stesso risultato di proteggere la strada si sarebbe ottenuto con le reti appena sotto le fronde. Cresce insomma la distanza tra la sensibilità dei cittadini e il Comune sulle scelte che questo fa a proposito di alberi. Dovunque ce ne siano, sono stati messi in discussione con potature selvagge o tagli radicali. Campus dice: «Io nel mio giardino non taglio mai nulla, o taglio il meno possibile, ma l’assessore di un Comune non deve fare il dirigente del servizio e non deve progettare, questo è compito dei tecnici, e se i tecnici dicono e dimostrano che è necessario tagliare, va fatto. Il partito del lasciare tutto com’è si scontra col fatto che le piante hanno un ciclo biologico durante il quale possono entrare in conflitto fra di loro o con le necessità urbane sopraggiunte. Alcuni alberi di Cagliari io li considero identitari. Come quelli di viale Merello. Ecco infatti che in certi luoghi, nel tempo, il Comune ha fatto sostituzioni di piante... Ci sono scelte da fare e tutto in gran parte nasce da una situazione cambiata nell’ultimo decennio grazie alle brillanti iniziative dell’ex assessore Emanuela Abis che ha moltiplicato il verde e lo ha portato a condizioni ottimali. Che poi oggi questo verde abbia dei problemi è vero - continua l’assessore Campus -, il verde si è molto esteso, basta pensare ai due parchi in più di Terramaini e dell’ex Vetreria, ma non si è esteso il bilancio è quindi deve valere un meccanismo di ripartizione che prevede priorità... le potature si fanno frequentemente per ragioni tecniche, e sono onerose». Gli ambientalisti di Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra dissentono e citano l’elenco delle scelte che si potevano non fare: l’unica, evitata, è quella in piazza Giovanni dove gli abitanti sono andati a difendere fisicamente gli alberi e il Comune ha desistito. Ma da via Amat in poi, è un elenco di «esecuzioni». Dopo piazzetta Maxia toccherà a piazza Garibaldi. La giustificazione di queste scelte alla fine sono sempre i parcheggi sotterranei previsti dal piano del traffico (secondo il Put bisogna arrivare a 9 mila posti). Ma gli ambientalisti dimostrano che nella nostra città si tagliano gli alberi anche soltanto per la richiesta di emittenti televisive di riprendere ad esempio la visita del papa: in quell’occasione venne buttato giù un pino di 50 anni. Gli ambientalisti non sono stati a guardare e hanno solleticato gli uffici di tutela paesaggistica affinché si occupino «del patrimonio arboreo monumentale cittadino». Infine: la scuola Riva, dietro gli alberi di piazza Garibaldi, dal 21 luglio scorso è sottoposta a vincolo culturale con decreto della direzione regionale per i beni culturali. Il Comune lo sa dal 12 agosto. Gli alberi sono stati la palestra di generazioni di cagliaritani che uscivano dalle classi. Il braccio di ferro è garantito.