VENERDÌ, 17 SETTEMBRE 2010
Pagina 35 - Inserto Estate
Domani a Cagliari l’unica data sarda di «Europe Indoor»
PAOLO CORETTI
CAGLIARI. Domani dalla Fiera parte l’ultima tranche di concerti di Vasco Rossi. Dopo Cagliari, sold out per 30.000 spettatori - sarà la volta di Bologna per sei sere (22, 23, 27 e 28 settembre, 2 e 3 ottobre), di Bolzano per 2 concerti (7 e 8 ottobre) e di Firenze (12, 13, 17 e 18 ottobre).
In Sardegna Vasco ha «concepito», 27 anni fa, «Vita spericolata» e se lo ricorda bene: «Ero in un campo sportivo intorno a Cagliari, chiuso in macchina perché pioveva. Continuavo ad ascoltare la cassetta con la musica di Tullio Ferro, mi stimolava molto e io cercavo di metterci sopra un testo. A un certo punto mi chiesi: “Ma io come la voglio la vita? Maleducata!.. come minimo... spericolata!”. Mi resi conto in quel momento che stavo scrivendo la canzone della mia vita». Il resto è storia e presente da 27 anni.
Partito il 6 ottobre 2009 da Pesaro, «Europe Indoor» è un tour che fa registrare la più lunga permanenza per numero di concerti di un artista in una stessa città. Un tour eccezionale soprattutto per Vasco, che non metteva piede in uno spazio al chiuso dal 1996, e un trionfo anche all’estero, documentato dal doppio album «Vasco London Instant Live», pubblicato in edizione limitata. Da non perdere Vasco in una versione inedita, protagonista sul palco per oltre due ore e in contatto ravvicinato con la moltitudine di fans impazziti per la parte acustica di canzoni ripescate dal passato, diverse ogni sera.
Emozioni, quelle che dà la musica di Vasco, che arrivano da lontano, dal passato di canzoni come «La nostra relazione» (prima canzone del primo album 1978 «Ma cosa vuoi che sia una canzone»), «Anima fragile» (da «Colpa d’Alfredo», 1980) «Ieri ho sgozzato mio figlio» (da «Siamo solo noi», 1981), «Ogni volta» e «Sono ancora in coma» (da «Vado al massimo», 1982), «Domenica lunatica» e «Vivere senza te» (da «Liberi Liberi», 1989), «Deviazioni» (da «Bollicine», 1983), «Incredibile romantica» (da «Siamo solo noi», 1981), «Una canzone per te» (da «Bollicine», 1983) che non faceva in concerto da tanti e tanti anni. Per un inizio rock mozzafiato ma ci si ritrova anche il Vasco da club.
Ma anche emozioni che salgono dal futuro prossimo degli anni ’90, con canzoni come «Un gran bel film», «Sally» (da «Nessun pericolo per te», 1996), «Delusa», «Gli Angeli», «Hai ragione tu» (da «Gli spari sopra», 1993), «Senza parole» (1994) e si mescolano a quelle suscitate dalle più recenti «Stupido Hotel», (2001), «Un senso», «Il mondo che vorrei» (2008).
Emozioni, infine, al presente, che ti colpiscono come una coltellata allo stomaco, quando prende la chitarra e, al centro della scena, one man solo, canta «Sally», «Dillo alla luna» (da «Liberi Liberi», 1989), «Incredibile romantica» (da «Siamo solo noi», 1981), «Una canzone per te» (da «Bollicine, 1983), grandi omaggi alle donne.
E’ un Vasco come non lo vedevamo più da almeno 15 anni (il suo ultimo tour europeo risale al 1996, la sua prima volta in uno stadio stracolmo nel 1990 a San Siro). E’ bello ritrovarlo com’era, com’è adesso, con quella sua voglia di recuperare il contatto diretto con il pubblico