Primi bilanci della manifestazione al Bastione di Cagliari: soddisfatti i vertici del partito. E mercoledì arriva il leader nazionale Bersani
Aspettando i grandi leader (mercoledì arriva Bersani, nel fine settimana Sergio Chiamparino e Rosy Bindi), il Pd prova a misurare i primi passi della sua festa. E pur senza tacere qualche difficoltà - la sede insolita al Bastione Saint Remy di Cagliari, il clima troppo autunnale che di sera disturba un po' - i vertici del partito considerano positivo il bilancio provvisorio: «Sia sotto il profilo della partecipazione che sotto quello dei contenuti», afferma Franco Marras, coordinatore della segreteria regionale del Pd. «È a portata di mano il nostro vero obiettivo: produrre una prima elaborazione di un'idea forte per Cagliari e per la Sardegna, da sottoporre ai nostri alleati per creare un serio progetto alternativo al centrodestra».
CAGLIARI E L'ISOLA «La cosa importante è proprio questo doppio filo conduttore: tematiche nazionali e sguardo su Cagliari», conferma Valentina Sanna, presidente dell'assemblea regionale del partito. Le Comunali del capoluogo sono solo apparentemente lontane: in realtà il gioco delle alleanze e delle candidature va condotto adesso, e nelle intenzioni del segretario Silvio Lai (ieri a Torino per la chiusura della festa nazionale) la kermesse cagliaritana deve lanciare la rincorsa verso l'appuntamento elettorale. «Sicuramente la festa sarà un preludio alle mosse future», commenta Sanna: «Già dal 20, all'indomani della giornata conclusiva, il Pd dovrà riunire i partiti del centrosinistra e guidare la ricerca di un progetto di governo».
È vero che, soprattutto alle prime iniziative della festa (inaugurata venerdì sera), la folla è stata inferiore alle attese: ma nel corso del fine settimana le presenze si sono intensificate, e gli organizzatori sperano che il trend si confermi nei prossimi giorni. «Io però considero molto positiva anche la qualità della partecipazione», sottolinea Tore Mattana, responsabile degli enti locali nella segreteria regionale Pd: «Le tavole rotonde stanno evidenziando una grande voglia di discutere, l'esigenza di dibattere sui problemi concreti dei cittadini. E questo segna la differenza rispetto a un centrodestra che, a tutti i livelli, discute solo di assetti e poltrone». Ieri sera i dibattiti si sono concentrati su Cagliari: sulla città da riscoprire, e sulle problematiche dell'integrazione culturale.
«Anche secondo me la riflessione politica si sta svolgendo a un ottimo livello», riprende Franco Marras, «soprattutto perché iniziamo a mostrare davvero uno sguardo rivolto al prossimo futuro. Spero che questa festa dimostri che finalmente abbiamo elaborato il lutto di non essere più al governo, e possiamo concentrarci su quello che vogliamo fare da ora in poi».
IL PROGRAMMA Due i dibattiti in agenda oggi pomeriggio (sulla terrazza del Bastione, a meno che il vento non costringa a rifugiarsi nella passeggiata coperta): alle 17.30 si parla di “Digital Cagliari: hi-tech, media e nuove tecnologie”, con Flavia Marzano, Alfredo Iannone, Sandro Laconi, Giuliano Murgia, Claudio Cugusi, Ludovico Fois, Antonello Scano e Maurizio Agelli. Alle 19 “Tagliare la cultura, cancellare il futuro”: con l'intervento dei rettori degli atenei di Sassari (Attilio Mastino) e Cagliari (Giovanni Melis), e poi tra gli altri Marco Meloni, responsabile università nella segreteria nazionale, l'ex assessore regionale Maria Antonietta Mongiu e lo scrittore Flavio Soriga.
Tra le iniziative culturali, alle 19, per lo spazio libri, Peppetto Pilleri incontra Nino Nonnis. Per il teatro, alle 21 al Civico “Ballata del giudice bandito”, di Stefano Casti. Infine alle 23, al Bastione, musica jazz con Lucia Fodde, Salvatore Spano, Alessandro Atzori e Gianrico Manca.
Tra due giorni, poi, l'appuntamento più atteso: l'incontro con Pier Luigi Bersani, che parlerà insieme a Silvio Lai e poi concederà una replica più leggera, lasciandosi intervistare da Dario Vergassola. Venerdì arriverà Chiamparino, e domenica 19 la chiusura della festa con Rosy Bindi. (g. m.)
13/09/2010