Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tasse d’ancoraggio: c’è una soluzione

Fonte: La Nuova Sardegna
13 settembre 2010


Gioia Tauro e Trieste hanno tagliato gli investimenti per obbedire al diktat ministeriale




MAURO LISSIA

CAGLIARI. Il ministero dell’economia e la ragioneria dello Stato erano stati categorici: un taglio alle tasse d’ancoraggio, richiesto dalle compagnie di navigazione che operano al porto canale, è possibile solo se l’Autorità portuale è in grado di aumentare le entrate o ridurre i costi. Un diktat senza appello, che aveva costretto il presidente Paolo Fadda a revocare lo sconto del novanta per cento. Hapag Lloyd, cliente fondamentale della concessionaria Cict Sardinia, era pronto a veleggiare per altri porti: quelli più economici, come Malta. Ma ora si profila una soluzione che potrebbe salvare i 500 posti di lavoro in bilico: anzihè puntare sugli avanzi di bilancio di esercizi precedenti, come ha provato a fare l’authority cagliaritana, Gioia Tauro e Trieste hanno creato le condizioni finanziarie per decidere lo sconto anticrisi rinunciando ad alcuni investimenti programmati nel bilancio 2010. Ed è sulla base di questi provvedimenti che hanno chiesto al governo l’autorizzazione a ridurre le tasse, il solo modo per tenere testa alla concorrenza di altri porti. La risposta da Roma dovrebbe arrivare nel giro di due-tre giorni: se sarà positiva, il presidente dell’Authority cagliaritana Paolo Fadda proporrà al comitato portuale di seguire l’esempio dei due scali concorrenti individuando alcuni investimenti non indispensabili, quindi rinviabili. Ed è scontato che a quel punto il dicastero di Tremonti e la Ragioneria dello Stato, se non vorranno provocare disparità di trattamento fra porti italiani, dovranno dare il loro ok.
La via d’uscita da quella che appariva come una situazione di stallo è emersa ieri alla riunione del comitato portuale: Fadda ha esposto il caso di Gioia Tauro e di Trieste, il parlamentino del porto ha immediatamente colto l’importanza della proposta. Ora non resta che attendere. Il comitato si ritroverà ancora mercoledì prossimo per capire se si può andare avanti su questa strada, nel frattempo dovrebbe arrivare il responso del ministero alla richiesta dei due porti industriali. Nell’attesa, una cosa è certa: si tratta dell’ultima possibilità di trattenere la grande alleanza di armatori, capeggiata da Hapag Lloyd, nel porto di Macchiareddu. Ma è una possibilità reale, che forse doveva essere colta prima.
L’urgenza del problema-tasse d’ancoraggio ha costretto il comitato portuale a rinviare alla prossima settimana l’esame della questione legata alle aree, che per l’Authority e la Capitaneria di porto sono demaniali e per il Cacip sono private. Dopo il presidente della Provincia Graziano Milia anche il sindaco Emilio Floris si è espresso in toni fortemente critici nei confronti dell’iniziativa avviata da Fadda, togliere le superfici ai privati, comprese le aziende produttive, con conseguenze drammatiche sull’occupazione. Difficile che su questo terreno si possa evitare la controversia legale, gli avvocati sono già al lavoro sui due fronti: prossima fermata tribunale amministrativo.