La Finanziaria ha tagliato i fondi per il numero verde provinciale
CAGLIARI. «Non possiamo più tenerlo aperto, per questo ad agosto abbiamo dovuto sospendere il servizio». Così il presidente provinciale delle Acli, Fabio Meloni, ha annunciato di aver staccato la linea allo sportello cagliaritano del numero verde «Antitratta» (800-290290), nonostante il servizio resti attivo grazie al centralino di Roma, l’unico rimasto funzionante in Italia. Dal 2000, grazie ad un finanziamento che il ministero delle Pari opportunità assegnava al Comune di Cagliari, le Acli tenevanon piedi la sede sarda con quattro operatori, due marocchini, un’italiana e una bielorussa. «L’ultima finanziaria ha tolto le risorse per le 14 postazioni territoriali - ha spiegato Meloni - la nostra funzionava grazie a dei mediatori culturali che potevano parlare in arabo, russo, bielorusso, francese, ucraino, spagnolo, inglese e anche in cinese. Una volta ricevuta la segnalazione da Roma, si muovevano per contattare la vittima della tratta, cercando lentamente di ottenere la sua fiducia per trovare il modo di farla uscire da quel mondo». Negli ultimi due anni, i mediatori delle Acli hanno effettuato interventi per assistere almeno 245 vittime oltre che dello sfruttamento sessuale anche di quello lavorativo: uomini impiegati spesso nelle aziende edili o donne assunte come badanti che venivano trasformate in veri e propri schiavi. Nel corso degli anni, il finanziamento di circa 60mila euro che teneva in piedi lo sportello è sempre stato assegnato al Comune (che poi lo girava alle Acli), ma nell’ultima Finanziaria i fondi sono stati tagliati.