La denuncia del segretario regionale della Cgil: sarà un anno di scioperi
«Tagli per 1700 posti, centinaia di precari senza lavoro, tanti soprannumerari, immissioni in ruolo ridicole, scuole inagibili o in mezzo ai lavori, nessuna risposta su tempo pieno e prolungato, eliminazione di offerta formativa in territori delicati della Sardegna. Parlare di avvio di anno regolare mi pare davvero una provocazione, un insulto».
Il segretario della Cgil-scuola, Peppino Loddo, è un fiume in piena: «Il direttore regionale ha grosse responsabilità sul versante dell'organico in Sardegna e non fa nessun serio aggiustamento, neppure in organico di fatto. Ai dirigenti scolastici, che ponevano problemi veri come l'impossibilità di aprire le scuole o di garantire il servizio scolastico, non ha dato alcuna risposta. Ha straparlato della bontà delle controriforme Gelmini, di qualità della scuola e dispersione scolastica, problema vero peraltro, dismettendo ogni responsabilità di provocarla con i suoi provvedimenti ragionieristici».
A questo si aggiunge «una Regione assente e disinteressata, che non impedisce i tagli, non apre una vertenza con lo Stato». Non resta che mobilitarsi. «Questo autunno vedrà una grande protesta di insegnanti, Ata, studenti, famiglie. Ho proposto - dice Loddo - agli altri sindacati una iniziativa forte di lotta per il primo giorno di scuola davanti al palazzo della Regione, mentre sono in corso le proteste dei precari. Ci attendono ore e giorni di sciopero e di protesta».
08/09/2010