Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Caro-bus: i rettori chiedono un incontro in Regione

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2010

Melis e Mastino scrivono a Cappellacci. Oggi è in programma un sit in degli studenti


Dopo studenti e associazioni dei consumatori, anche i vertici dei due atenei isolani contestano gli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico.
I RETTORI Con una lettera inviata al presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e agli assessori regionali ai Trasporti, Liliana Lorettu, e alla Pubblica istruzione, Maria Lucia Baire, i rettori delle università di Cagliari, Giovanni Melis, e di Sassari, Attilio Mastino, contestano il «recente aumento» delle tariffe di autobus urbani ed extraurbani, che «è in contrasto con la positiva politica regionale di sostegno alla didattica e alla ricerca universitaria».
Melis e Mastino chiedono un incontro ufficiale per l'ulteriore «rilevante incremento dell'onere posto a carico degli studenti, già penalizzati dai limiti delle strutture regionali di ospitalità e dalle condizioni delle ferrovie». Inoltre, sollecitano l'attivazione «di una convenzione atta a consentire di poter usufruire di tariffe agevolate nell'uso dei mezzi di trasporto». I rettori propongono come modello di agevolazione la « green card , già sperimentata in altre regioni».
LE PROTESTE Nonostante la recente modifica delle tariffe, voluta dall'assessore regionale ai Trasporti, gli studenti non scendono dalle barricate. Alle 9 è infatti previsto un sit in di fronte al Consiglio regionale per chiedere «l'immediato ritiro degli aumenti entrati in vigore il 1° settembre», affermano i promotori della manifestazione Giacomo Dessì, dell'Unione degli Studenti, e Matteo Quarantiello, Coordinatore dei Giovani comunisti sardi, che manifesteranno alle 16,30 anche a Oristano. Nella convocazione dell'evento, ricordano come «il 70% degli utenti totali dei mezzi pubblici sia costituito da studenti», che «sono disposti ad accettare degli aumenti contenuti e non spropositati con la sola intenzione di fare cassa».
L'attuale giunta regionale, secondo Dessì e Quarantiello sarebbe «complice nella riduzione e dismissione del servizio pubblico, che è in corso di attuazione da parte del Governo nazionale in altri campi (la scuola è l'esempio più lampante)».
LA SCUOLA Accuse simili e stessi imputati per il Comitato precari della scuola, che dalle 10 manifesta in contemporanea con gli studenti, sempre di fronte al Consiglio regionale. Il sit-in è stato organizzato «per protestare contro i tagli al personale scolastico (docenti e personale Ata), e per i gravi danni che l'attuale politica nazionale e l'immobilismo di quella regionale continuano a causare alla Scuola pubblica statale in Sardegna».
MARIO GOTTARDI

07/09/2010