Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Entrate, enti locali e sindacati in piazza

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2010


Il 25 a Oristano la manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil

Sabato 25 settembre grande manifestazione in piazza Eleonora d'Arborea, a Oristano, organizzata dai sindacati insieme all'Anci e all'Ups.
L'appello arriverà dal centro della Sardegna, da Oristano. Sindacati ed enti locali hanno scelto piazza Eleonora d'Arborea, «simbolo dell'unità dell'Isola», per la grande manifestazione destinata a rilanciare la vertenza entrate e il confronto Stato-Regione. Appuntamento sabato 25 settembre, ma sarà come la prima parte di un match andata e ritorno: la seconda partita si giocherà a Roma, con una nuova iniziativa che presto sarà messa in agenda.
IL VERTICE La riunione di ieri, tra i segretari di Cgil, Cisl e Uil e i presidenti di Anci e Ups, dà il via ufficiale alla nuova mobilitazione annunciata nei giorni scorsi. Le organizzazioni dei lavoratori - sulla scia di un impegno che va avanti da oltre un anno, e che li ha portati allo sciopero generale del 5 febbraio e alla trasferta a Bruxelles - ritengono che solo una rivendicazione forte col Governo possa aprire la via a misure anticrisi.
L'effettivo trasferimento alla Sardegna delle entrate fiscali previste dallo Statuto è il primo nodo. E anche il primo tema della manifestazione di Oristano. Ma, per i leader delle sigle confederali Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca, sono «presupposti fondamentali per rilanciare lo sviluppo e il lavoro» anche «la capacità di spesa della Regione e la rinegoziazione del patto di stabilità, la revisione delle istituzioni dell'autonomia attraverso un nuovo patto costituzionale Stato-Regione e la costruzione del federalismo interno».
Su questo ieri è stata totale la condivisione con Tore Cherchi, presidente dell'Associazione dei Comuni, e il suo collega dell'Unione delle Province sarde, Roberto Deriu. L'intesa tra sindacati e autonomie locali non vuole però esaurire il fronte della mobilitazione: nei prossimi giorni, annuncia la nota congiunta che sintetizza la riunione, saranno coinvolte «le forze politiche, economiche e sociali della Sardegna». Con un'attenzione particolare al mondo agropastorale, che ieri ha vissuto a Roma un'importante giornata di lotta.
A ROMA Nella capitale sbarcherà appunto anche la mobilitazione promossa da Cgil, Cisl e Uil. Presto verrà indicata la data: l'intento è ripartire dal famoso corteo sulla vertenza entrate del dicembre 2005, riportando idealmente tutta la Sardegna a Palazzo Chigi. Allargando però, rispetto a cinque anni fa, il ventaglio delle rivendicazioni.
«Bisogna suonare la sveglia a chi ha le maggiori responsabilità, a partire dalle istituzioni regionali», ribadiscono Costa, Medde e Ticca. Si avverte una tensione crescente nei confronti della Giunta, dopo la firma del patto su sviluppo e lavoro che, a giugno, sembrava invece segnare una notevole sintonia tra le due parti. «Il fatto è che la Regione non sembra capire fino in fondo l'entità della crisi», osserva Deriu. «Sulle entrate non si capisce cosa stia accadendo», aggiunge Tore Cherchi, rendendo esplicite le preoccupazioni dei sindaci.
IL CONSIGLIO Può darsi che si capisca qualcosa in più col dibattito odierno in Consiglio regionale, dedicato proprio ai gettiti fiscali che ancora lo Stato non gira alla Sardegna. La discussione - inizio previsto alle 10 - parte da una mozione del centrosinistra, slittata la scorsa settimana, non senza polemiche, per un'influenza di Ugo Cappellacci.
Al presidente della Regione la minoranza chiede atti di forza nei confronti dello Stato, per ottenere quel che spetta all'Isola. La Giunta conta sulle rassicurazioni date un mese fa dal sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, allo stesso Cappellacci e all'assessore Giorgio La Spisa. Approcci nettamente differenti, che non fanno immaginare una facile convergenza su un ordine del giorno unitario. (g. m.)

07/09/2010